Due ore di inferno a Milano, raffica di rapine: città preda degli immigrati

Due ore di furti, rapine, aggressioni. In alcuni casi il bottino è stato sostanzioso, in altri meno ricco.

Resta il fatto che nel giro di appena 120 minuti su Milano si siano abbattuti cinque episodi criminosi i cui protagonisti – secondo le denunce – sono tutti immigrati.

“Questa notte si sono verificate cinque rapine nell’arco di due ore tra la zona della movida di Porta Garibaldi e la zona ormai off limits della stazione Centrale”, racconta il consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto, Silvia Sardone. La cronaca degli assalti parte da corso Como: qui due senegalesi, “irregolari e con precedenti per penali”, vengono arrestati dai carabinieri. I due sono sospettati di aver aggredito e rapinato due fidanzati in corso Como. Il bottino è sostanzioso: soldi e un Rolex da 10mila euro. I due farebbero parte di un gruppo con altri tre africani che però sarebbero riusciti a scappare all’arresto.

Ma la notte è solo iniziata. Sempre in zona corso Como altri sei africani rubano cellulare e orologio a un ragazzo fuori da un locale. Vicino alla Stazione Centrale, invece, un “branco” di 4 immigrati picchia e duruba di 200 euro un uomo in via Lepetit. Sono le tre di notte. Un’ora dopo, alle 4.40, il copione si ripete in via Lazzaretto: un 24enne viene accerchiato e malmenato da cinque nordafricani. Infine, alle 5.30, tre stranieri rapinano un 25enne in via Venini.

“È questa la sicurezza che piace alla sinistra?”, attacca la Sardone. “Sala, Majorino e compagni marciano per gli immigrati senza rendersi conto in che stato è la città che amministrano. Se Milano è diventata capitale del crimine c’è da ringraziare proprio la sinistra, che fa di tutto per negare evidenti correlazioni tra immigrazione selvaggia e delinquenza”. All’attacco anche Riccardo De Corato: “Da anni, ormai, la domenica mattina ci tocca leggere il bollettino di guerra contenuto nei rapporti di Questura e forze dell’ordine – dice l’assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia – Bollettini che parlano quasi sempre la stessa lingua: rapine, furti, spaccio e crimini commessi da extracomunitari, molto spesso nordafricani, molto spesso clandestini e irregolari”.

Non è un caso se Milano tra stupri, risse e rapine sia stata nel 2018 la capitale dei malviventi: l’indice di criminalità segnava la città in cima alla lista per tasso di reati denunciati. “Sala e Majorino – conclude De Corato – si sono dimenticati di ricordare che interi quartieri di Milano, a partire dalle zone attorno alla stazione, sono ormai diventate delle autentiche enclave in mano al crimine straniero. Equiparabili alle zone più pericolose del mondo, a ogni latitudine. E questo succede perchè la fallimentare politica di accoglienza migratoria ha prodotto e sta producendo guasti irreparabili, di cui gli onesti cittadini e i milanesi stanno pagando un prezzo altissimo”.