Dopo le sardine pure l’odio dell’Anpi: “Buonanno schifoso razzista”
Un famoso detto dice: non c’è due senza tre. Prima il Piemonte, poi Milano, ora Napoli. Latitudine che vai, (poco) rispetto per i defunti che trovi.
In principiò fu Giulia Bodo, sardina arcobaleno, che dopo aver augurato “Buonanno”” ai leghisti, non mancò di definire “una merda” l’ex eurodeputato morto in un incidente stradale. A darle man forte è arrivata pochi giorni dopo Debora Del Muro, leader delle sarde milanesi, che ha invocato il “karma” contro quella “vergogna italiana” che era, a suo dire, l’ex sindaco di Borgosesia. Ora, mentre dalla Lega s’innalzano cori di protesta, nel poco onorevole tiro al bersaglio s’impegna pure un dirigente dell’Anpi e “storico esponente dell’Arcigay Napoli”.
Antonello Sannino di ruoli in associazioni e movimenti ne ha avuti parecchi. Li elenca orgoglioso lui stesso sulla sua pagina Facebook. Nell’Arcigay il cursus honorum è di tutto rispetto: presidente prima a Salerno, poi della sezione napoletana e infine consigliere nazionale. Nel curriculum ci sono anche un ruolo da consigliere nazionale nei Radicali Italiani quello di presidente dell’Anpi di Torre Annunziata. Nell’associazione partigiana è responsabile del settore giovanile di Napoli e il 6 dicembre scorso è stato eletto segretario politico del comitato provinciale dell’Arci napoletano. Presso l’impresa sociale Arci Mediterraneo, inoltre, è anche operatore in uno Sprar per migranti. Di ferrea fede antifascista, ieri ha espresso la sua solidarietà e vicinanza a Giulia Bodo, finita in un post del leader della Lega. E poi ha calcato la mano. Per Sannino, Buonanno era un “razzista, vivo o morto che sia”. Un “uomo che ha solo seminato odio, come tanti, come Hitler, Mussolini tanto per citare qualcosa da quelle parti, morti o vivi come il fascista Matteo Salvini”.
Non contento, l’esponente dell’Anpi poco sotto ha pure calcato la mano, associando il leghista a criminali incalliti e personaggi ormai consegnati alla storia. “Riina continua ad essere uno schifoso mafioso – ha scritto – Mussolini uno schifoso criminale, Buonanno uno schifoso razzista. Vita o morte che sia”. Tutto il resto per lo storico attivista gay è “ipocrisia”. Non vuol neppure sentir parlare di “pietas per la morte”, cioè del banale rispetto per chi non c’è più e non può difendersi né dagli attacchi né dalle offese. “Qui si tratta – sostiene – di consegnare alla storia la verità, cruda e pure”.
Sannino è – ovviamente – anche una sardina. Su Facebook si sprecano suoi post e fotografie dalla manifestazione di Napoli. In pieno spirito sardinesco (siamo ironici), l’attivista ha condiviso un articolo sulla vicenda Buonanno corredata dai versi di una nota canzone dai 99 Posse: “L’unico fascista buono è il fascista morto. C’ho il rigurgito antifascista, se vedo un punto nero ci sparo a vista”. Alla faccia dei principi del movimento fondato da Mattia Santori, che in piazza reclamava il desiderio di una che escluda “la violenza”, quella verbale al pari di quella fisica.
“Evidentemente il messaggio non è chiaro”, attacca Roberto Calderoli che già nei giorni scorsi aveva promesso denunce sia contro la Bodo che Debora Del Muro. “Chiunque oltraggia la memoria di Bugnano viene querelato e ne risponderà nelle sedi opportune”. Per il vicepresidente del Senato, chi ha ruoli di dirigenza nell’Anpi e nell’Arcigay ha “visibilità ed annessa responsabilità”: “Gli insulti ad un amico scomparso, ad una brava persona come Gianluca Buonanno non li posso accettare”.