Domani in Russia voto sulla legge marziale, perché segnerà una escalation della guerra

Per domani, 4 marzo, in Russia è previsto il voto della Duma sulla legge marziale e il perché l’approvazione quasi certa di questo provvedimento segnerà una escalation della guerra è abbastanza evidente. Gli strumenti già “estremi” della legge marziale infatti consentirebbero a Putin che è estremo per battage di arruolare chi volesse per la guerra e reprimere ancor più duramente le proteste di chi in Russia la guerra non la vuole.

In Russia arriva il voto sulla legge marziale
Il Parlamento di Mosca è dunque chiamato a “pronunciarsi” sull’istituzione della norma di controllo militare ed a seguire l’esempio della stessa Ucraina, che il 25 febbraio pure aveva varato la legge marziale, ma da paese attaccato. La gestione del conflitto rischia dunque un tragico “upgrade” con la platea dei coscritti ampliata d’autorità e con i cittadini ancor più vulnerabili di fronte alla polizia.

Appare chiaro che Vladimir Putin ha fretta di chiudere una partita che si è dimostrata più difficile di quanto lui stesso non prevedesse.

Il precedente in Ucraina e il tweet del consigliere
Sul fronte di Kiev ad annunciare l’imminente votazione era stato il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mykhailo Podolyak, membro della delegazione presente al primo incontro dei negoziati tra Russia e Ucraina in Bielorussia. Dal canto suo e sul fronte di Mosca ha scritto il consigliere Podolyak su Twitter: “Il 4 marzo entrambe le camere del parlamento russo si riuniranno per una sessione straordinaria d’urgenza.

A quanto ho capito, l’imposizione preventiva della legge marziale in Russia è all’ordine del giorno”. Con la legge marziale il controllo della giustizia è affidato solo ai tribunali militari.