Dietrofront del prete anti-migranti: “Mie parole strumentalizzate”

Don Donato Piacentini, il prete di Sora che durante le celebrazioni in onore di San Rocco si era scagliato contro i clandestini che sbarcano “con cellulare e catenine al collo”, ora fa marcia indietro.

Don Donato Piacentini
In un post su Facebook, don Piacentini scrive: “Non sono assolutamente contro gli immigrati. Tutto è stato ampliato e trasformato. Se necessario sono pronte le scuse”. Un dietrofront che arriva a 48 ore dal suo sfogo di piazza che aveva fatto il giro del web, dividendo la comunità locale e scatenando una bufera.

“Non bisogna andare a soccorrere sulle navi persone che hanno telefonino oppure catenine al collo e che dicono di venire dalle persecuzioni”, aveva urlato don Piacentini. “Guardiamoci intorno, guardiamo la nostra città, la nostra patria”, il suo grido disperato rivolto ai fedeli presenti in piazza per la festa per il santo patrono di Sora.

 

Un appello accolto da diversi applausi, ma anche da qualche “buu” di disapprovazione. Infatti l’omelia di don Piacentini non era passata inosservata. Molte le critiche, comprese quelle del vescovo di Sora, monsignor Gerardo Antonazzo, che in una nota ufficiale aveva sconfessato don Piacentini: “Uno dei cardini fondamentali della vita di San Rocco è stata proprio la scelta del ‘prima gli altri’ per amore di Cristo povero e sofferente”.

Don Piacentini: “Non sono contro gli immigrati”
A quel punto don Piacentini si è “corretto” su Facebook: “In merito alla breve predica del giorno 16 agosto in piazza San Rocco e ad una frase, a cui è stato attribuiti un valore distorto, tengo a precisare che non sono assolutamente contro gli immigrati, i cui bambini, che sono cristiani, ho inserito benissimo nella catechesi”.

“A moltissimi altri – scrive don Piacentini – la Caritas parrocchiale e personalmente da molti anni provvediamo gli alimenti vari. Vengono pagate le utenze ed alcune ricevute, non ritirate, possono essere visionate in parrocchia”. Quindi un’ulteriore precisazione: “Si era voluto mettere l’accento anche sui poveri locali per sottolineare una maggiore attenzione a queste emergenze. Tutto è stato ampliato e trasformato. Se necessario sono pronte le scuse senza che si arrivi ad una strumentalizzazione in qualsiasi campo che non era nelle intenzioni”, conclude il sacerdote, a cui Forza Nuova, per bocca del suo leader Roberto Fiore, aveva offerto una tessera ad honorem “per il suo coraggio e la sua onestà”.