Crisi Ucraina, ordinanza della Protezione Civile in arrivo: ecco quanti soldi vanno alle famiglie che ospitano i profughi ucraini

SONO 72MILA I RIFUGIATI UCRAINI ARRIVATI FINORA IN ITALIA
La guerra in corso in Ucraina ha costretto milioni di persone ad abbandonare il Paese: di queste, circa 72mila sono arrivate in Italia e altre ne arriveranno ancora. Il flusso di ingresso, come riporta Repubblica.it, si è assestato su circa 1.500 persone al giorno. La macchina della solidarietà si è immediatamente attivata, e ora arrivano i contributi da parte dello stato sia per chi ha deciso di ospitare i rifugiati che i rifugiati stessi.

IN ARRIVO I CONTRIBUTI DALLO STATO: ECCO PER CHI
Lo Stato si prepara a fornire un contributo tra i 25 e i 30 euro al giorno per ogni profugo ospitato per pagare i costi aggiuntivi delle bollette e della spesa alle famiglie solidali che hanno aperto le porte di casa a più dei due terzi dei 72.000 ucraini arrivati finora. E non solo: sono in arrivo anche un assegno di 5-600 euro al mese per 90 giorni per i profughi che provvederanno autonomamente alla propria sistemazione, un aumento di circa 10 euro al giorno a persona del rimborso per i centri di accoglienza e un contributo una tantum per i Comuni.

L’UE CERCA LA QUADRA SUI FONDI PER L’ACCOGLIENZA
I contributi saranno sbloccati dall’ordinanza che firmerà quest’oggi il capo del dipartimento di Protezione civile Fabrizio Curcio, a cui è stata assegnata la gestione dei profughi. Sempre nella giornata odierna i ministri dell’Interno dei 27 Paesi dell’Unione europea cercheranno la quadra sui fondi da destinare all’accoglienza dei migranti: buona parte saranno destinati alla Polonia, il Paese che in questo momento ne ospita di più.

DIFFICOLTÀ NEL CENSIMENTO DEI RIFUGIATI
Saranno i singoli Governi ad anticipare i soldi per l’accoglienza, prima che l’UE trovi una quadra: l’Italia l’ha fatto stanziando 428 milioni nel decreto Ucraina, su un orizzonte al momento di tre mesi. Ci sono anche delle difficoltà nel censire i rifugiati arrivati in Italia, soprattutto per quanto riguarda i minori non accompagnati: quelli classificati ufficialmente sono circa 300. La presenza di questi minori andrebbe denunciata al tribunale dei minori, che poi dovrebbe nominare un tutore legale: questo non sta avvenendo per la paura delle famiglie ucraine che in questo modo si proceda a un iter di affidamento o adozione.