Covid, quelli che non guariscono. Positiva da 8 mesi: il racconto choc

“Mi sono ammalata di Covid la primavera scorsa. Sono negativa da maggio ma sto ancora male. La mia non è più vita: faccio fatica ad alzarmi dal letto e non posso andare al lavoro”.

Victoria, 43 anni, residente a Mantova, è solo una delle tante persone che sono riuscite a combattere il virus, si sono negativizzate ma non sono mai guarite del tutto.

Secondo uno studio svolto dal professor Francesco Landi del Policlinico Gemelli di Roma e dalla sua équipe, solo il 12% degli ex pazienti Covid non soffre di nessun sintomo nei mesi successivi alla malattia. I sintomi che persistono anche dopo essere risultati negativi sono dovuti a danni causati dal virus a diversi organi del corpo.

Victoria, 43 anni: “Sono nel letto da mesi. Mi dovranno assegnare l’invalidità”

Victoria si è ammalata di Covid a marzo, lavorando in una Rsa. “Durante la malattia sono stata molto male (febbre altissima, polmonite, vomito, dissenteria, escrescenze sulla pelle, mancanza di gusto e olfatto) tanto da dover essere ricoverata”, racconta a Fanpage.it.

“Nei mesi successivi, anche dopo i due tamponi negativi fatti a maggio, ho continuato ad avere una forte tosse e mancanza di respiro. Ho dovuto fare numerosi cicli di antibiotici e cortisone per stare un po’ meglio. Poi ad agosto sono stata nuovamente ricoverata perché gli esami medici avevano riscontrato una coagulazione del sangue altissima.

Quando mi hanno dimessa, ho cominciato ad andare tre volte a settimana a fare una terapia respiratoria al reparto di pneumologia ma le mie condizioni non sono migliorate. All’inizio, essendo i miei polmoni ormai in buone condizioni, i medici mi dicevano che probabilmente la mia fatica nel respirare era causata da uno stato d’ansia e agitazione.

Poi hanno capito che c’era veramente qualcosa che non andava. A quel punto mi hanno fatto fare degli esami per controllare il nervo frenico, che stimola il diaframma. Anche in quel caso, non è stato riscontrato nessun problema. Tuttavia, i sintomi persistono e io non so più cosa fare e a chi rivolgermi”.

Oggi, dopo otto mesi, il calvario di Victoria non è ancora finito: è costretta a letto perché si sente debolissima e dopo pochi passi le manca il respiro. Inoltre ha fortissimi dolori muscolari. “È un incubo senza fine. Ho la certezza di essere guarita dal primo maggio, eppure le mie condizioni di salute non mi permettono di uscire di casa, né di andare al lavoro. L’Inail mi ha detto di aspettare altri sei mesi: se questi sintomi non saranno ancora passati dovranno assegnarmi l’invalidità”.

Roberta, 41 anni, “Sono diventata asmatica”

Roberta, 41 anni, residente a Genova, è un’operatrice socio sanitaria. Si è ammalata agli inizi dello scorso aprile e, ancora oggi, soffre chiusa in casa.

“Ho avuto febbre non troppo alta, mal di testa, dolore alle articolazioni, tosse, perdita di gusto e olfatto: insomma, i sintomi che tutti conosciamo”, racconta a Fanpage.it. “Sono riuscita a curarmi a casa grazie al mio medico di base.

Inizialmente, quando mi sono negativizzata, mi è sembrato di avere un miglioramento delle condizioni fisiche, ma quando ho ricominciato a svolgere le attività quotidiane ho capito che qualcosa non andava: mi sentivo sempre stanca, avevo tachicardia, dolori articolari, tosse e un rialzo della temperatura ogni sera. Dagli esami medici che ho eseguito, ho scoperto di essere diventata asmatica”.

“Ho dovuto fare tre mesi di riabilitazione presso il reparto di Cardiologia Riabilitativa della Asl di Genova. Consiste in un moderato esercizio fisico per tre volte a settimana (lo stesso che viene fatto fare a chi ha subito un intervento cardiaco) e a casa faccio esercizi respiratori con un apparecchio datomi dalla Asl per aiutare ad aumentare nuovamente la capienza polmonare.

Ora, dopo sette mesi, sto un po’ meglio ma ho sempre una sensazione di stanchezza, dolori articolari, frequente mal di testa e spesso problemi d’asma. Non sono più potuta tornare al lavoro. In Liguria se hai avuto il Covid ma non sei stato ricoverato, i trattamenti per curare le problematiche che ne derivano a posteriori sono a pagamento.

Solo una parte di questi mi è stata pagata dall’Inail, che, qualche tempo fa, ha chiuso la mia pratica di infortunio benché stessi ancora facendo riabilitazione”.

Letterio, 49 anni: “Sto male dal 15 marzo”

“Ho scoperto di avere il Covid il 15 marzo scorso e da allora non ho mai smesso di stare male”, racconta a Fanpage.it Letterio, 49 anni, residente in provincia di Lodi. “Sono stato ricoverato d’urgenza in ospedale: avevo la febbre altissima e una polmonite bilaterale.

Mi sono negativizzato a metà aprile e tutt’oggi sento spesso un bruciore al petto e dei dolori muscolari fortissimi e invalidanti: a volte non riesco neanche a camminare. Sono stati mesi tremendi in cui ho visto diversi specialisti ma nessuno è riuscito a trovare una cura precisa.

La Lombardia è una delle poche regioni in cui un paziente che è stato malato di Covid può fare delle visite specialistiche gratuitamente in alcune strutture, anche se la lista degli esami in esenzione è abbastanza ristretta. Io sono stato inserito nel programma di follow up del San Raffaele di Milano.

Dagli esami è risultato che ho una carenza di magnesio e un addensamento importante del sangue, ovvero una grossa percentuale dei miei globuli rossi ha dimensioni superiori alla norma e, per questo, il mio corpo fa fatica a portare ossigeno ai muscoli. I medici non sanno per quanto durerà ancora questa condizione. Il dottore del centro antalgico di Lodi che mi segue mi ha spiegato che probabilmente ho una neuropatia ai nervi causata dal Covid”.

Inoltri, molti ex malati Covid hanno lamentato problemi alla vista e all’udito, perdita dei capelli, insonnia e frequenti stati d’ansia.