Covid, dalla Capua scenari da incubo: «Speriamo che l’immunità di gregge non provochi pecore morte»

Covid, la Capua prevede scenari da incubo: il cammino verso il vaccino procede lentamente. E quando arriverà, per quel poco che se ne sa, potrebbe essere insufficiente per tutti. Tanto che l’esperta cambia idea e dichiara: «Speriamo che l’immunità di gregge non provochi solo pecore morte». Dunque su epidemia e antidoto vaccinale per il Coronavirus, la scienziata aggiusta il tiro. E prevede uno scenario da incubo…

Covid e vaccino, la Capua: Speriamo nell’immunità di gregge ma…

Covid, adesso Ilaria Capua cambia idea. E nel preannunciare scenari foschi dichiara: «Il vaccino sarà lento, spero nell’immunità di gregge». Proprio così. Parlando della pandemia di coronavirus in un’intervista al Corriere della Sera, la direttrice dell’One Health Center of Excellence dell’Università della Florida, sostiene che il vaccino non arriverà a breve. Non solo: anche che, all’inizio, le dosi saranno comunque insufficienti per tutti. Nel frattempo saremo tutti coinvolti dall’immunità di gregge che, si augura la Capua, speriamo funzioni…

Quando il vaccino sarà pronto potrebbe essere insufficiente per tutti

«Pensate al vaccino per l’influenza: lo sappiamo fare e distribuire, eppure non si trova. In questo momento di crisi non si riesce a fare l’upscaling delle dosi di vaccino anti-influenzale per produrne abbastanza. Ad oggi un vaccino per il Covid innanzitutto non c’è», dichiara Ilaria Capua. Che poi aggiunge: «Secondo: non abbiamo certezza che quelli che sono in via di sviluppo siano efficaci. Terzo: non sappiamo neanche se l’efficacia possa essere raggiunta con una dose o se ce ne vorranno di più, perché alcuni coronavirus sono dei pessimi immunogeni».

E non sappiamo ancora molto sulla sua efficacia

Oltretutto, spiega e argomenta la Capua, «quando i vaccini saranno pronti e autorizzati, e si conosceranno le caratteristiche di efficacia e di sicurezza, dovranno essere somministrati in maniera organizzata. Io sono certa che così come molti Paesi hanno fatto piani per questo, l’Italia seguirà linee guida europee e internazionali. Ma è necessario che le persone capiscano che al primo giro non ce ne sarà abbastanza per tutti», aggiunge l’esperta. Ma allora, nel frattempo cosa bisogna fare? E ancora una volta la scienziata risponde in tre punti.

«Speriamo che l’immunità di gregge non provochi solo pecore morte»

«Tre cose: in primo luogo, arrivare all’immunità di gregge facendo girare il virus lentamente. Perché, se gira troppo velocemente, invece dell’immunità di gregge avremo le pecore morte. Bisogna stare lontani e distanziarsi in modo che l’indice di contagio sia basso. Mantenere sotto soglia la circolazione virale ed immunizzarsi piano piano. Poi il vaccino darà il suo contributo. Queste convergenze fanno sì che si arriverà a un punto in cui l’infezione si sarà endemizzata. Nel momento in cui si crea questo equilibro tra virus circolante e anticorpi, il Covid appena entra in contatto con una persona, viene bloccato. Fra qualche anno, diventerà, io mi auguro, il nuovo virus del raffreddore». Ma, come si evince anche dalle parole di Ilaria Capua, la strada è ancora lunga.