Così il dl Salvini smantella il business dell’accoglienza

La solidarietà? Sì, ma solo se rende. Così con il decreto Salvini che ha tolto fondi all’accoglienza il business non tiene più e le coop rosse hanno iniziato a licenziare.

La denuncia arriva dalla Cgil, secondo cui – racconta l’Huffington Post – in otto mesi di legge le organizzazioni che operano nel sociale hanno tagliato 5mila posti di lavoro. Un numero destinato a crescere fino a 15mila licenziati entro la fine del 2019. Un settore che non si occupa soltanto dei migranti e della gestione delle strutture di accoglienza, ma che evidentemente proprio su quello si basava.

“Al momento siamo arrivati a contare circa 5000 procedure di esubero, alle quali stiamo rispondendo con gli strumenti a disposizione – accordi di solidarietà, fondo di integrazione salariale – ma il nostro interesse è poter ripristinare gli ammortizzatori sociali ordinari per far fronte alla drammaticità della situazione che così rischiamo di non riuscire a gestire”, dice al quotidiano online Stefano Sabato, responsabile delle Cooperative sociali della Fp Cgilnazionale.

Così è ripartito l’assalto dei sindacati al decreto sicurezza: “Se da qui a 12 mesi non si riforma o modifica il decreto Sicurezza dovremo comunque avviare procedure di licenziamento in massa”, dice Sabato, “E oltre a una massa di migranti irregolari che soggiornano sul nostro territorio, se non si interviene a cambiare la legge, tra un anno potremmo ritrovarci con migliaia di persone senza più lavoro. Di certo si sta demolendo un sistema di accoglienza che, tra luci e ombre, affrontava comunque la questione dell’accoglienza puntando alla buona integrazione, che è anche garanzia di sicurezza del Paese”.