Corteo pro-Palestina a Roma: Pd, M5s e Avs contestati dai manifestanti

Roma โ€“ Quella che doveva essere una grande manifestazione di unitร  per la pace si รจ trasformata in un momento di forti contestazioni interne. Il corteo nazionale pro-Palestina, partito da piazza Vittorio, ha visto la partecipazione di leader politici di rilievo come Elly Schlein del Partito Democratico, Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle e i rappresentanti di Alleanza Verdi-Sinistra, ma anche ha acceso le tensioni tra i manifestanti piรน radicali e i promotori istituzionali.

Le contestazioni dei gruppi radicali

Fin dallโ€™inizio, il corteo รจ stato attraversato da proteste di attivisti filo-palestinesi che hanno accusato i partiti di sinistra di aver reagito troppo tardi e di aver promosso una manifestazione โ€œopportunisticaโ€. Tra le sigle piรน attive nel contestare i leader politici: Fronte Comunista (FC), Fronte della Gioventรน Comunista (FGC), Collettivo Militant, Unione Democratica Arabo-Palestinese (UDAP) e i Giovani Palestinesi dโ€™Italia. Questi gruppi hanno sottolineato come un semplice corteo non possa bastare a cambiare le cose, definendo lโ€™intervento dei partiti โ€œtardivo e insufficienteโ€ e chiedendo azioni piรน concrete.

Accuse e tensioni sul megafono

Durante il passaggio dei leader, un militante dellโ€™UDAP ha preso la parola con veemenza: โ€œDopo mesi di silenzio, il vostro non รจ un atto politico. รˆ una mossa per salvarvi la faccia. Serve una posizione netta contro Israele, contro le armi e contro le guerre imperialisteโ€. La contestazione si รจ fatta ancora piรน dura con lโ€™esposizione di uno striscione rosso con la scritta: โ€œBasta complicitร  con il genocidio, Italia fuori dalle guerre imperialisteโ€. La presenza di bandiere palestinesi, fumogeni e cori di โ€œPalestina liberaโ€ ha evidenziato le fratture tra i promotori politici e la base piรน radicale del movimento filo-palestinese.

Le parole di Schlein e il messaggio politico

Nonostante il clima acceso, Elly Schlein ha cercato di mantenere un tono di unitร , dichiarando: โ€œQuella di oggi รจ unโ€™enorme risposta di partecipazione per dire basta al massacro dei palestinesi e ai crimini del governo Netanyahu. รˆ unโ€™altra Italia che non tace, come invece fa il governo Meloniโ€. La leader del Pd ha ribadito lโ€™obiettivo di riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina, affermando che โ€œquesta รจ lโ€™Italia che vogliamoโ€. La manifestazione si รจ conclusa con le note di โ€œBella Ciaoโ€, cantata dai partecipanti prima di dirigersi verso piazza San Giovanni.

Un segnale ambivalente per la sinistra italiana

Lโ€™evento ha messo in luce due anime della sinistra italiana: da un lato, lโ€™istituzionalitร  dei partiti, dallโ€™altro, la base militante che li considera insufficientemente schierati contro il conflitto israelo-palestinese. La tensione tra queste due componenti potrebbe avere ripercussioni anche in vista delle prossime elezioni politiche, lasciando un segnale di divisione e di sfide interne alla sinistra progressista.

Conclusioni

La manifestazione di oggi ha mostrato come, nel contesto attuale, il tema palestinese divida e unisca allo stesso tempo. La volontร  di solidarietร  si scontra con le fratture tra chi chiede azioni piรน decise e chi ritiene che le parole non siano piรน sufficienti. La sfida per la sinistra italiana sarร  quella di trovare un equilibrio tra rappresentanza istituzionale e impegno radicale, in un momento cruciale per il futuro politico del Paese.