Coronavirus, la casa farmaceutica dona gratis il farmaco “anti Covid-19” a tutti gli ospedali

l Coronavirus non ferma la solidarietà. La Roche, casa farmaceutica internazionale con sede in Svizzera, ha infatti annunciato di essere pronta a “fornire gratuitamente per il periodo dell’emergenza, tocilizumab RoActemra a tutte le Regioni che ne facciano richiesta”.

Il RoActemra è il medicinale, con tocilizumab come principio attivo, che viene solitamente usato come farmaco per l’artrite reumatoide è stato sperimentato in Cina e a Napoli su pazienti affetti da Covid-19 e ha dato risultati molto incoraggianti. Da qui la decisione dell’azienda di donare il farmaco a tutti gli ospedali italiani, “fatte salve le scorte necessarie a consentire la continuità terapeutica ai pazienti affetti da patologie per cui il prodotto è autorizzato” (le fasi del coronavirus).

Coronavirus, gratis il farmaco anti Covid-19

“Il farmaco, attualmente impiegato per il trattamento dell’artrite reumatoide, non è indicato per il trattamento della polmonite da Covid-19, ma la comunità scientifica sta dimostrando interesse al suo utilizzo dopo l’inserimento nelle linee guida cinesi – ha chiarito la Roche -. Oltre alla donazione del farmaco, l’Azienda ha dato la propria disponibilità ad Aifa per avviare uno studio clinico sull’efficacia e sicurezza di tocilizumab anche in questi pazienti”.

Non solo il farmaco, però. Perché Roche ha anche deciso di donare 1 milione di euro “in dispositivi di protezione per i medici di medicina generale e attrezzature per le terapie intensive”, ha avviato una operazione di “volontariato di competenza” e ha lanciato la campagna “Stai a casa, leggi un libro” rivolta ai giovani under 25 di Milano e Monza.

“Come azienda che opera nelle scienze della vita, raggiungiamo ogni giorno milioni di italiani con farmaci e test diagnostici e in questa situazione di emergenza sentiamo ancora più forte la responsabilità del nostro ruolo sociale – ha commentato Maurizio De Cicco -. Tempi straordinari richiedono sforzi altrettanto straordinari. Se vogliamo lasciare un’impronta, come Azienda e come persone, dobbiamo pensare in maniera diversa e mettere a disposizione del Paese le nostre competenze e le nostre risorse”.