Coronavirus in Calabria, la fuga dagli ospedali: 300 dipendenti in malattia

L’Italia è il Paese che vanta migliaia di medici e infermieri in prima linea per fronteggiare l’emergenza coronavirus, ma anche quello in cui diverse centinaia di camici bianchi hanno preferito imboscarsi in attesa che passi la tempesta.

Mentre circa circa 8mila sanitari hanno risposto al bando per la creazione della task force di 300 medici da inviare nelle regioni del Nord – e proprio nelle stesse ore in cui Cuba viene in soccorso dell’Italia inviando 52 esperti in malattie infettive – la Calabria deve fare i conti con i furbetti del Coronavirus.

In tutta la regione non si contano i casi di eroismo civile di medici e infermieri che troppo spesso devono fare i conti con un sistema sanitario che fa acqua da tutte le parti (il settore è commissariato da 10 anni), eppure quel che è successo nell’Azienda sanitaria di Crotone ha dell’incredibile: 300 dipendenti si sono messi in malattia mentre impazza la bufera Covid-19. Tra loro, 151 sarebbero sanitari, di cui 33 medici, 91 infermieri e 17 operatori socio-sanitari.
Non sono illazioni perché sono stati proprio i vertici dell’Asp pitagorica a denunciare i propri imboscati.

L’Azienda, dopo aver spiegato gli interventi messi in campo per far fronte all’emergenza, ha infatti sottolineato che “le misure appena evidenziate potranno compiutamente realizzarsi solo attraverso la fattiva collaborazione di tutto il personale dipendente aziendale”.
Non è una precisazione “meramente retorica”, dal momento che i dati in possesso della direzione delle Risorse umane dimostrano che “circa 300 dipendenti aziendali si trovano attualmente in regime di malattia. Con il dovuto rispetto per tutti coloro che legittimamente stanno usufruendo di un beneficio di legge, occorre tuttavia sottolineare l’anomalia del dato, stranamente coincidente con l’acuirsi dell’emergenza coronavirus”.

“Stranamente coincidente”: queste due parole spiegano perfettamente come stanno le cose. Il direttore generale facente funzioni dell’Asp, Francesco Masciari, in un’intervista a Sky Tg24, è ancora più esplicito: “È una cosa indegna, bisogna intervenire”.

La situazione, nel piccolo territorio crotonese, è particolarmente difficile. Secondo i dati dell’ultimo bollettino ufficiale della Regione Calabria, sono stati riscontrati 42 contagi (14 in reparto, 28 in isolamento domiciliare) e un deceduto.
Ma è tutta la Calabria a essere in stato di allerta. Le persone risultate positive al Coronavirus sono 235, mentre i soggetti finiti in quarantena volontaria sono più di 6mila.

Proprio ieri la governatrice Jole Santelli ha voluto ringraziare “chi è schierato in prima linea, senza se e senza ma”. Quindi “il personale medico, i biologi, gli infermieri, gli Oss che da settimane, ormai, sono in trincea a lavorare. Veri e propri bagliori di speranza laddove a volte il buio pare avere la meglio. A loro va tutto il nostro rispetto e la nostra ammirazione”.

Il contraltare degli imboscati dell’Asp di Crotone sono anche i 340 i medici che – come ha riferito la stessa Santelli – hanno dato la propria disponibilità per essere impiegati durante l’emergenza Coronavirus in Calabria. Di questi 158 sono neo laureati in medicina, non ancora abilitati, ma che possono comunque esercitare la professione, secondo quanto disposto dal decreto ‘Cura Italia’.
Gli altri 182 sono invece medici specializzati e specializzandi, molti dei quali in discipline come Medicina interna, Cardiologia, Pneumologia, Anestesia e rianimazione.

Oltre al personale medico, le Asp calabresi hanno anche dato avvio allo scorrimento delle graduatorie degli idonei per l’assunzione, sempre a tempo determinato, di 270 infermieri, 200 oss, biologi e tecnici di laboratorio.

“Sapere di poter contare su professionisti, molti dei quali giovani e con tanta voglia di fare – ha detto Santelli –, rappresenta una speranza nella lotta a questo virus e ci dà forza per proseguire in questo grande lavoro che ci vede tutti coinvolti, ciascuno per la propria parte”.

Stanotte, poche ore dopo l’annuncio del premier Conte sul blocco di tutte le aziende non strategiche, la presidente della Regione ha firmato una nuova ordinanza che prevede la ‘chiusura’ della Calabria fino al 3 aprile.
Vietati gli spostamenti delle persone fisiche “in entrata e in uscita dal territorio regionale”. Ai trasgressori si applicherà “la misura immediata della quarantena obbligatoria per 14 giorni”.