Coronavirus, code e assembramenti ovunque. Gli italiani hanno la memoria del pesce rosso

 

La spiaggia di Ostia affollata, gli imbarchi caotici al porto di Napoli per le isole, gli assembramenti nei musei di Firenze. Sono solo tre dei casi clamorosi segnalati oggi dal Corriere della Sera. Gli italiani sono tornati alla vita di prima, senza badare a troppe precauzioni. Il rischio? Il quotidiano di via Solferino lo scrive chiaramente. Il ritorno del coronavirus. Come e più di prima.

Coronavirus, la Spagnola tornò in autunno

Come ha dichiarato Ranieri Guerra dell’Oms, anche la Spagnola pareva esaurita all’inizio dell’estate. Ma fu proprio al suo ritorno, in autunno, con la seconda ondata, che ci fu il maggior numero di vittime. Il Corriere paventa il timore di molti virologi. Questi allentamenti possono provocare nuovi focolai. E le conseguenze potrebbero vedersi a settembre.

Di certo, gli assembramenti agli imbarchi per le isole del golfo di Napoli rendono plasticamente l’idea di una smemoratezza repentina degli italiani. L’incubo coronavirus pare già dimenticato. E guai a fare distinzioni geografiche o di latitutinde. Questa memoria fugace da pesce rosso è virale in tutta la penisola. Dalle città per Milano e la Lombardia ieri è stato un vero e proprio esodo. Treni affollati verso la Liguria e per il Garda. Traffico congestionato e code sulle arterie autostradali dirette ai laghi, in Liguria e in Piemonte.

Il cattivo esempio dei tifosi inglesi

All’estero non va tanto meglio. Fanno ancora discutere i festeggiamenti dei tifosi del Liverpool dopo la vittoria dello scudetto. Assiepati in piazza, senza controlli, senza mascherine.  In una nota congiunta, il club e la polizia locale hanno stigmatizzato l’accaduto. “Diverse migliaia di persone si sono presentate al Pier Head lo scorso 26 giugno e alcune hanno scelto di ignorare il distanziamento sociale mettendo a rischio la pubblica sicurezza. La nostra città è ancora in crisi e questo comportamento è del tutto inaccettabile. Il potenziale pericolo di una seconda ondata di Covid-19 esiste ancora e dobbiamo lavorare insieme per assicurarci di non vanificare tutto ciò che è stato fatto dalla regione durante il lockdown”. Un messaggio che può essere girato anche ai nostri connazionali.