Conti, Salvini sfida Bruxelles: ‘Vediamo se arriva la letterina’

Puntuale come un orologio. All’indomani della vittoria della Lega alle elezioni europee, è partito l’assalto ai conti pubblici.

La Commissione europea, infatti, avrebbe già preparato la lettera con cui chiederà al governo gialloverde di chiarire la posizione sul debito dopo la violazione della regola di riduzione per l’anno 2018. il documento potrebbe arrivare sul tavolo del ministro dell’Economia, Giovanni Tria, già questa settimana. Ma Matteo Salvini ha già messo in chiaro che l’aria è cambiata: “Vediamo se arriverà questa letterina da Bruxelles in cui ci multano per il debito passato…”. E, come da copione, non è mancata la reazione (scomposta) dei mercati. Con lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi che è tornato a galoppare.

Salvini non ha ancora finito di brindare al successo incassato alle elezioni europee che si trova a dover ingaggiare l’ennesimo braccio di ferro con la Commissione europea. “In questo momento in cui c’è una disoccupazione giovanile al 50% in alcune regioni – ha osservato il ministro dell’Interno ai microfoni di Rtl 102.5 – in cui dobbiamo assumere in fretta infermieri e medici altrimenti gli ospedali si svuotano, da Bruxelles qualcuno nel nome di regole del passato ci chiede 3 miliardi di multa, e a settembre 20 miliardi di aumento delle tasse con l’Iva”. Ma la Commissione europea sembra avere le idee già chiare sullo stato di salute dei nostri conti. E già nei prossimi giorni chiederà, molto probabilmente, all’esecutivo gialloverde perché l’anno scorso non è stato tagliato il debito pubblico. Una volta ascoltate le “giustificazioni” del governo, i commissari decideranno se aprire una procedura di infrazione contro l’Italia. Difficilmente una Commissione in scadenza si prenderà l’onere di aprire uno scontro tale con uno Stato membro. Quasi certamente però arriveranno delle raccomandazioni per il goeverno.

Arrivato a questo punto, l’obiettivo di Salvini è spendere tutte le sue energie per andare in Europa e lavorare per “superare queste regole vecchie”. “Per cambiarle – ha continuato – occorre realismo, pragmatismo e buon senso. Se si vuole, i leader si mettono intorno al tavolo e scrivono in quindici giorni nuove regole, mettendo al centro il lavoro e l’economia reale rispetto allo spread e alla finanza”. la sola possibilitàdi un nuovo braccio di ferro tra l’Italia e l’Unione europea sui conti pubblici ha immediatamente armato la finanza. A piazza Affari il Ftse Mib cede lo 0,58% a 20.244 punti. Tra i singoli titoli si conferma la debolezza delle banche, appesantite proprio dal spread che è subito salito a 290 punti base. Unicredit cede quasi il 2%, segue l’altra big Intesa Sanpaolo con -1,78%.