Conte perde già 4 voti al Senato. Calderoli: “Dove diavolo pensa di andare?”

 

La maggioranza esulta per i 156 voti acciuffati in extremis al Senato, quando ormai l’esecutivo sembrava destinato a chiudere la fiducia con 154 voti.

È comunque un risultato che, al di là delle apparenze e delle ovvie esultanze di facciata, non può andar bene a Giuseppe Conte, che sperava in ben altri numeri. Non ha raggiunto la maggioranza assoluta in Senato e con questo scacchiere per lui sarà davvero difficile portare avanti un progetto di governo. Non ha la maggioranza in 10 commissioni su un totale di 14 e molti dei voti che gli hanno permesso di non affondare a Palazzo Madama non sono affidabili. La sua speranza è di consolidarli strada facendo ma nel frattempo, come spiega Roberto Calderoli, ieri “se ne sono già persi 4 per strada”.

La fiducia al Senato finisce nel caos: Conte si ferma a 156 sì

Il riferimento del senatore leghista è alla seduta di ieri per il voto alla risoluzione di maggioranza sullo scostamento di Bilancio da 32 miliardi, approvata in Senato con 291 voti favorevoli, nessun contrario e solo Carlo Martelli del gruppo Misto che si è astenuto. Gran parte del merito per questo risultato va all’impegno del centrodestra, che Calderoli rivendica “per senso di responsabilità nei confronti del Paese e di chi attende aiuti e ristori, non certo nei confronti del governo”. Ma al di là di questo, il senatore ha voluto porre l’accento su un fatto fino a qui poco considerato: “Al di là della sbandierata intenzione del premier e della sua maggioranza di allargare i voti a loro sostegno, nessuno si è accorto che ieri la maggioranza invece di allargarsi si è già ridotta”.

A meno di 24 ore dal voto di fiducia in Senato, il risultato della campagna acquisti svolta per fare numero e non per avere sostanza è già sotto gli occhi di tutti. Roberto Calderoli, infatti, fa notare un dettaglio: “Dei 291 voti espressi ieri a favore dello scostamento di Bilancio, rispetto a quelli della fiducia il giorno precedente se ne sono già persi 4 per strada, e così si sono già ridotti a 152!”. Numeri alla mano, la successiva riflessione di Roberto Calderoli è la logica conseguenza: “Dove diavolo pensano di andare? Con 152 voti possono solo andare al Colle a rassegnare le dimissioni”. Tra i 156 voti ottenuti da Giuseppe Conte per la fiducia, va considerato che ci sono anche i 3 dei senatori a vita, che raramente votano. Conti alla mano, Conte ha poche possibilità di proseguire serenamente il suo mandato.

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