Confindustria demolisce il governo: “Impreparati, non si capisce dove volete andare”

 

Confindustria fa calare la mannaia sul decreto del presidente del Consiglio. Un Carlo Bonomi durissimo dice senza perifrasi: “Fatico a capire la direzione del governo che non ha ascoltato nessuno”. “Nessuno è stato coinvolto, nessuno sapeva dei provvedimenti, nessuno ha potuto dare un aiuto. Tutti dobbiamo lavorare nella stessa direzione, essere coinvolti e lavorare per il Paese”. Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, nel corso di ‘Mezz’ora in più‘ su Rai 3 da Lucia Annunziata, boccia senza mezze misure questa sintesi assurda tra salute ed economia descritta in un Dpcm che boccia senza se e senza ma.. “Il governo non si sta confrontando ed è un metodo sbagliato“, ribadisce il numero uno di Confindustria. E non si sa dove voglia arrivare.

Confindustria: “Danni da 216 miliardi”

Le chiusure anticipate di ristoranti, bar, luoghi della cultura, cinema, teatri, palestre e luoghi dello sport, che avevano riaperto spendendo in proprio, si abbatterà sul sistema Paese. Bonomi fa i conti: “Se purtroppo queste misure andranno avanti, temo che i numeri saranno fortemente colpiti. Noi stimiamo una ulteriore discesa” del Pil per il 2020 “tra l’1% e il 2%, quindi -11% o -12%“. E’ un’enormità quanto stima il presidente di Confindustria. “Sarebbe un danno per l’economia intorno ai 216 miliardi, superiore ai fondi del Recovery Fund”, aggiunge. Il governo si è impegnato a risarcire le categorie di lavoratori che da domani non potranno fatturare entro metà novembre, ricorda sommessamente l’Annunziata. Se la ride Bonomi:

Bonomi: “Risarcimenti? In 12000 ancora attendono la cig…”

“E’ di fronte a queste cose che gli italiani perdono la fiducia ed è un tema sul quale sto battendo da mesi. Dobbiamo ricreare la fiducia, altrimenti questi provvedimenti non avranno mai efficacia”. Che vuol dire? Che “Affrontare questo tema è importante – risponde – non possiamo lasciare nessuno senza reddito in Italia in un momento come questo. Ma dobbiamo anche essere trasparenti nell’affermazione che sono già pronti: da maggio abbiamo ancora 12mila persone che aspettano l’erogazione della cassa integrazione pagata dallo Stato”, aggiunge Bonomi. Le solite promesse insomma. Bonomi va poi giù duro: ricorda che “da aprile segnalava come nei mesi estivi bisognava predisporsi in modo tale da contare su un sistema di servizi (trasporti e sanità) capace di tenere botta. In caso di prevedibile aumento di contagi, tra l’altro ampiamente previsto. Questo non è stato fatto”. Non solo, dopo il penultimo Dpcm aveva lanciato bordate senza precedenti al governo Conte, parlando di un esecutivo in totale confusione.

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