Conclave, un nome sta avanzando su tutti: “Ha già fatto un miracolo”
L’atmosfera è carica di attesa mentre la Chiesa si prepara al Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco. Tra i nomi meno discussi, ma che stanno suscitando crescente interesse, spicca quello del cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo emerito di Firenze, un uomo la cui storia personale e il profilo ecclesiastico potrebbero riservare sorprese.
Betori, 78 anni, non è tra i favoriti del toto-papa, ma il suo profilo di “uomo di continuità senza chiusure” lo rende un osservato speciale. La sua figura potrebbe rappresentare una soluzione in caso di stallo tra le diverse correnti interne al Collegio Cardinalizio.
Il cardinale Betori vanta una solida esperienza nel cuore della Chiesa. Ex segretario della CEI sotto la guida del cardinale Ruini, vicino a Giovanni Paolo II, è un profondo conoscitore della Curia romana. Teologo di fama, docente ed esperto di Sacra Scrittura, ha dedicato i suoi studi all’opera di Luca e all’interpretazione biblica. La sua competenza e la sua conoscenza della macchina vaticana sono riconosciute da tutti.
Ma è un evento del passato a gettare un’ombra di mistero sulla sua figura. Il 4 novembre 2013, mentre era arcivescovo di Firenze, Betori fu vittima di un attentato. Un uomo, armato di pistola, entrò in curia con l’intento di ucciderlo. Dopo aver ferito un collaboratore, l’attentatore puntò l’arma alla nuca del cardinale. Incredibilmente, il colpo non partì: la pistola si inceppò. Un evento che molti definirono miracoloso, un “segno” che ancora oggi risuona nei corridoi vaticani.
L’esperienza di Betori come arcivescovo di Firenze è stata segnata da momenti cruciali: ha gestito crisi, accolto due papi in visita e affrontato la pandemia. Il suo rapporto con Papa Francesco, pur non sempre privo di tensioni, gli ha permesso di affinare le sue capacità di mediazione e di comprensione delle dinamiche vaticane.
La sua candidatura potrebbe rappresentare una scelta di transizione, un ponte tra il passato e il futuro della Chiesa. Un uomo che, pur non proponendo una rivoluzione, non rappresenterebbe neppure un passo indietro. In un contesto di incertezza, il “miracolo” del 2013 continua a suscitare interesse e a sollevare interrogativi. Se il Conclave fosse alla ricerca di un segno, il cardinale Betori potrebbe essere l’uomo giusto.