Caso Gregoretti, la maggioranza in fuga per non votare su Salvini prima delle elezioni regionali

Adesso la maggioranza ha il terrore di votare contro Salvini sul caso Gregoretti. Tante parole e poi al momento dei fatti se la svignano. Stamane, in giunta per le autorizzazioni a procedere, Cinquestelle, Pd, Italia Viva e Leu hanno chiesto al presidente Gasparri il rinvio del voto con la patetica scusa del Senato chiuso la prossima settimana per le elezioni regionali.

Temono che con il sì all’autorizzazione il centrodestra possa più facilmente vincere. Contro chi non esita, per l’ennesima volta, ad usare la giustizia per fini politici. L’abnorme accusa di sequestro di persona per un’azione che fu decisa dal governo Conte 1 e che certo il presidente del Consiglio non evitò, vogliono farla ricadere sul solo ex ministro dell’interno. Obiettivo? Metterlo fuori gioco, magari con una condanna a misura della legge Severino.

Salvini: “Sono senza onore e dignità”

Spara ad alzo zero il diretto interessato: “Hanno paura di perdere la faccia, sono senza onore e senza dignità”. Lo dice proprio Matteo Salvini, commentando la richiesta di rinvio, che è stata avanzata dal Movimento 5 Stelle.

La relazione di Gasparri

Nel caso Gregoretti c’è il ”coinvolgimento politico” del premier Giuseppe Conte. A sottolinearlo, a quanto si apprende, è stato il senatore di Fi Maurizio Gasparri. Questi ha svolto la sua relazione, in qualità di presidente, alla giunta per le immunità di palazzo Madama riunita stamane. “Quindi, a prescindere dalla configurabilità o meno di un concorso nel reato del presidente Conte, elemento sul quale la giunta non può anzi non deve esprimersi, sicuramente -si legge nella relazione- è configurabile un coinvolgimento politico governativo di quest’ultimo comprovato innanzitutto dall’assenza di qualsivoglia presa di posizione contraria sulla conduzione del caso Gregoretti da parte del ministro Salvini e sulle scelte da lui operate”.

“Il presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità, senatore Maurizio Gasparri, è relatore per il caso Gregoretti e ha presentato la relazione nella quale propone il diniego dell’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini. È evidente che l’allora ministro dell’Interno avesse agito col coinvolgimento attivo di tutto il governo, per difendere l’interesse nazionale”. Così la senatrice Erika Stefani a nome di tutti i componenti leghisti della giunta per le immunità.