CARO BOLLETTE, L’ASSURDA RICHIESTA DEI FORNITORI METTE IN GINOCCHIO GLI ITALIANI

Piove sul bagnato per gli italiani sul fronte del caro bollette, è stata appena annunciata un’altra importante novità proposta dai fornitori. Grandi le aspettative riservate al nuovo esecutivo targato Meloni in merito alla crisi energetica che sta attanagliando l’Europa, e che si sta ripercuotendo nelle tasche delle famiglie e delle imprese italiane.

La crisi in Ucraina sta avendo non poche ripercussioni in ambito economico, in un mondo ancora fortemente legato all’est Europa per quanto riguarda le forniture energetiche. Proprio in queste ore è giunta un’altra ennesima mazzata ai danni degli utenti italiani: ecco cosa hanno deciso i fornitori.

L’ASSURDA RICHIESTA

Come riporta Ilfattoquotidiano.it, pare che in queste ultime settimane molti amministratori di condomio stiano ricevendo delle lettere che impongono delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia. Il contenuto di queste missive non sembra essere molto rassicurante: qualora l’amministratore non paghi la conseguenza sarà che i singoli condomini saranno informati personalmente della sua insolvenza con una lettera.

L’attuale congiuntura economica e la contingente e imprevedibile situazione del mercato energetico (…) hanno spinto i fornitori di energia a modificare i contratti di fornitura e a richiedere ai propri clienti garanzie di pagamento/anticipi“- questo il contenuto di una di queste famose lettere, nelle quali si richiedono ulteriori garanzie di pagamento per poter usufruire ancora della luce e del gas nelle parti comuni del condomio; la pena è la rescissione del contratto e, addirittura, anche la possibilità di richiedere il risarcimento ddei danni.

A prima vista sembrano essere a tutti gli effetti delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia, per i quali non si è ancora espresso l’Antitrust. Inoltre, altro nodo cruciale, è capire se sia applicabile il divieto introdotto con il decreto Aiuti bis, che tutelava i consumatori italiani con il divieto delle modifiche contrattuali; secondo gli esperti sembrerebbe trattarsi di un vero e proprio tentativo di aggiramento da parte dei fornitori.