Cantante ghanese morde e graffia 3 carabinieri a Sanremo

Ha morsicato le mani e graffiato le braccia di tre carabinieri intervenuti per allontanarlo da via Matteotti, a Sanremo, in provincia di Imperia, dopo che alcuni residenti e turisti avevano chiamato il 112, lamentando un disturbo della quiete pubblica.

Lui è un artista da strada ghanese, di 23 anni, arrestato venerdì sera con le accuse di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale.

Non è la prima volta il giovane reagisce in maniera così violenta contro le forze dell’ordine. Era infatti il 25 gennaio scorso, quando lo straniero, sempre per gli stessi motivi, dava in escandescenze aggredendo e picchiando tre agenti della polizia municipale. Per arrestarlo dovettero intervenire pure i carabinieri. Una reazione furiosa, allora come oggi, conseguente alla gentile richiesta di spegnere la musica e smetterla di cantare.

A gennaio venne fermato in via Corradi, la parallela di via Matteotti, poco distante dal luogo dell’ultima aggressione. Le circostanze sono più o meno le stesse, il giovane si era sistemato nei pressi della chiesa dei Cappuccini, sotto il Casinò e si era messo a cantare. Non solo era sprovvisto di autorizzazione, ma visto che era pure sera tardi, i residenti si sono lamentati. Non appena è giunta la pattuglia, il giovane africano si è subito messo a gridare e a scalciare e quando ha visto che i militari lo stavano braccando ha tentato in ogni modo di divincolarsi, al punto da graffiarli e morsicarli, obbligandoli a ricorrere alle cure mediche del pronto soccorso.

Sul caso è intervenuto anche il Nuovo sindacato dei carabinieri (Nsc) che chiede di dotare l’istituzione di taser ovvero le pistole che emettono scariche elettriche, in grado di immobilizzare un potenziale aggressore. “La dinamica della vicenda e le lesioni subite dai tre carabinieri graffiati alle braccia e morsicati alle mani tanto da dover ricorrere a cure di pronto soccorso – è scritto in una nota della segreteria provinciale imperiese – non può che ribadire l’estrema necessità di introdurre anche in Italia il dispositivo elettrico taser peraltro già ampiamente sperimentato anche nel nostro Paese”.

Il sindacato sottolinea pure “l’inderogabile urgenza di dotare il personale di equipaggiamenti e uniformi idonei ad affrontare le realtà operative e le problematiche quotidianamente riscontrate nelle strade delle nostre città”. Analoga richiesta di taser era stata presentata domenica scorsa dalla polizia penitenziaria, dopo una maxi rissa provocata da circa dieci detenuti del carcere di Sanremo, che si erano affrontati a bastonate, colpi di sgabello e di caffettiera, per motivi ancora in fase di accertamento. In servizio, in quel momento, c’era soltanto un agente, che ha dovuto chiedere rinforzi per riportare i detenuti alla calma.