Cambiano i colori (e le regole): tre Regioni a rischio giallo

Sono tre le Regioni che si avvicinano pericolosamente alla zona gialla. Questione di giorni ed è probabile che Sicilia, Sardegna e Calabria abbandonino momentaneamente la zona bianca. Più distante la Toscana.

Avviene il cambio di colore, secondo l’ultimo decreto in cui è stata data maggiore importanza all’incidenza ospedaliera, nel momento in cui l’incidenza settimanale regionale supera i 50 casi ogni 100mila abitanti e se contemporaneamente viene superata la soglia del 10% di occupazione del reparto di rianimazione e il 15% dell’area medica.

Numeri che ormai, quasi certamente, vedono a partire da lunedì 23 la Sicilia in zona gialla. Sull’isola la rianimazione è occupata per il 9% mentre i reparti ordinari sono al 15. L’incidenza dei contagi è circa il triplo del limite: 140 ogni 100mila abitanti.

Come riporta ilMessagero, qualora la tendenza dovesse confermarsi, potrebbe tornare in zona gialla anche la Sardegna. Questa però tra 15 giorni e non da lunedì 23. Per gli stessi motivi dei siciliani è probabile che si aggiunga anche la Calabria i cui numeri sono in notevole aumento.

Le restrizioni
Le Regioni che si troveranno in zona gialla prima dell’estate però possono consolarsi sapendo che, al netto di ordinanze locali, le restrizioni sono pressoché invariate. L’unica cosa che potrebbe tornare in vigore è l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto a protezione delle vie respiratorie.

Niente limitazioni invece per quanto riguarda i viaggi dal momento che le restrizioni sorgono con le zone rosse o arancioni. Diventa però obbligatorio il green pass, a partire da settembre, sui trasporti a lunga percorrenza ossia nave, aereo e treno.

Nessuna possibilità, invece, che venga reintrodotto il coprifuoco, abbandonato lo scorso 21 giugno. Tenendo sempre conto dell’obbligo di avere con sé il Green Pass qualora si decida di accedere a servizi o attività, cambia poco o nulla anche per bar, ristoranti e alberghi.

Chi rischia davvero però sono cinema, teatri e stadi, i quali vedrebbero notevolmente ridotta la capienza delle sale o degli spalti rispetto alla zona bianca: 50% e massimo 1.000 spettatori al coperto e 2.500 se all’aperto contro le 2.500 di oggi consentite al chiuso e le 5.000 all’aperto.