Bmw sul posto disabili, Andrea Scanzi non risponde al Primato e banna chi chiede spiegazioni. E il Fatto muto

Di solito è un tipo molto loquace, ma stavolta Andrea Scanzi deve proprio aver perso la lingua. Segno che lo scoop del Primato Nazionale, poi ripreso da diversi giornali, lo ha messo in evidente difficoltà. Sua Umiltà è stato infatti pizzicato nel centro di Arezzo a parcheggiare la sua Bmw su non uno ma addirittura due posti auto per disabili. La vicenda risale a venerdì 16 ottobre ed è avvenuta in via Montefalco, ossia in una zona commerciale a ridosso del centro storico. Poi abbiamo scoperto che la macchina risulta intestata a lui e ne abbiamo quindi chiesto conto al prode Scanzi. Che però per ora tace. E pensare che sia la redazione del Primato Nazionale che altri quotidiani lo hanno chiamato più volte. Ma niente, il telefono squilla ma nessuno ha ricevuto risposta.

Il silenzio di Scanzi e del Fatto Quotidiano

Naturalmente non sorprende solo il silenzio di Sua Umiltà, che si vanta di essere «il giornalista più potente sui social» (cosa che gli è valsa l’epiteto di «eiaculatore di egocentrismo»), e che infatti non perde occasione per inondare il web delle sue perle di saggezza. Stupisce anche il silenzio – un po’ troppo sospetto – del Fatto Quotidiano, per il quale Scanzi lavora. Il giornale diretto dal «manettaro» Marco Travaglio, sempre solerte nel denunciare illegalità vere o presunte, non ha assolutamente riportato la notizia. Anzi, in verità, ieri il Fatto ha sì parlato di lui, ma solo per promuovere una sua iniziativa editoriale sulla musica. Della sua ingombrante Bmw, invece, nessuna traccia.

Bannati gli utenti sgraditi

Ovviamente il buon Scanzi è senz’altro a conoscenza delle accuse a lui rivolte. Anche perché molti suoi post sui social sono pieni di commenti in cui gli utenti gliene chiedono conto. Ma niente, Sua Umiltà si è rinchiuso in un mutismo totale sull’argomento, osservando una sorta di silenzio stampa. Di più: si è messo anche a bannare molti profili che gli chiedevano spiegazioni su questo fatto increscioso. Noi, dal canto nostro, rimaniamo in attesa di una conferma o di una smentita. Sempre che Scanzi si decida a parlare, beninteso.

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