Bimbo di 3 anni investito dal papà nel cortile della fattoria di famiglia

Una famiglia affranta da un evento che ha colpito tutta la comunità e il mondo intero, da quando la notizia si è diffusa. Il bimbo di 3 anni investito dal papà nel cortile della fattoria di famiglia, nei dintorni di Efailwen, nella regione gallese del Carmarthenshire, in Grana Bretagna, non ce l’ha fatta. Il papà parla di un vero e proprio incubo a occhi aperti.

Bimbo di 3 anni travolto dal papà

Era il 3 agosto del 2021 quando Ianto Jenkins, un bambino di soli 3 anni, era nel cortile della fattoria di famiglia. Stava giocando con la sua bicicletta, insieme alla sorella maggiore, Seren, e al cugino. Il padre non si è proprio accorto di lui.

All’inizio Ianto aveva detto al papà di voler andare con lui a consegnare il terriccio ai clienti. Poi decide di rimanere lì a giocare. Guto Jenkins, il suo papà di 32 anni, si mette al volante del suo pick up con rimorchio da due metri e mezzo. E durante una manovra per uscire di casa, investe il piccolo di soli 3 anni.

Ianto Jenkins non vedeva suo figlio da 10 giorni, perché a casa con il Covid. Menir Jenkins stava lavorando al computer quando la nipote Seren è entrata a casa urlando che il fratellino era volato in cielo. La donna non le crede, forse stanno giocando, ma uscendo di casa trova Ianto per terra.

Il papà non si era nemmeno accorto di averlo colpito con il rimorchio. Era andato via.

Quando sono arrivato in cima alla pista, ho ricevuto una chiamata da mia madre che continuava a dire che Ianto non c’era più. È stata la peggiore chiamata della mia vita.

Ianto Jenkins

Bimbo di 3 anni investito dal papà, che non se n’era nemmeno accorto

Non l’ho visto negli specchietti, nonostante li abbia controllati tutti, non ho idea di come Ianto sia stato colpito.

Ianto Jenkins e la sorella

Lui credeva che Ianto fosse con gli altri bambini a giocare in una zona sicura, creata appositamente nel cortile di casa.

L’unica cosa a cui riesco a pensare ora, è che Ianto doveva essere in un punto cieco oppure si era spostato nelle vicinanze del rimorchio proprio mentre stavo guardando in un altro specchietto per assicurarmi che l’area fosse sgombra. Non passa giorno in cui non penso a Ianto e a quello che è successo. Le circostanze della sua scomparsa sono come un incubo a occhi aperti, con cui vivrò per il resto della mia vita. Il dolore e il senso di colpa rimarranno con me per sempre.