Berlusconi striglia Salvini: “Ha ceduto troppo al M5s”

“È gravissimo aver consentito di varare una misura come il reddito di cittadinanza che è una costosa presa in giro per chi è già in difficoltà: i Cinque Stelle avevano promesso 780 euro e invece molti riceveranno meno di 100 euro o addirittura 40 euro al mese.

Numerose persone sono già pronte a ritirare la domanda perché hanno capito che il reddito di cittadinanza non risolverà la loro povertà, come millantato da Luigi Di Maio, né li aiuterà a trovare lavoro. È stato davvero grave, aver foraggiato quel mostro che è il debito pubblico per una misura tesa soltanto a comprarsi del consenso elettorale”. Così Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, in una intervista a Qn, tuona contro la misura voluta dai pentastellati.

Il leader di Forza Italia poi aggiunge: “Anche il decreto Dignità non è servito a nulla. Dopo quasi 9 mesi dalla sua entrata in vigore la disoccupazione è rimasta oltre il 10 per cento e siamo tre punti oltre la media europea. Potrei continuare a lungo: un vero e proprio attentato ai diritti costituzionali aver consentito il varo di leggi come quella che introduce il processo a vita, è incostituzionale aver trasformato la presunzione di innocenza in presunzione di colpevolezza, è gravissimo voler annientare il Parlamento con la trasformazione della democrazia rappresentativa in democrazia diretta. Un sistema che consentirebbe a una minoranza organizzata di assumere il potere”.

E ancora: “Sono sicuro che gli italiani col loro voto daranno il cartellino rosso a questo governo che fa male al Paese. Poi, se non ci fossero i numeri sufficienti in Parlamento per una maggioranza a sostegno del Centrodestra interverranno nuove elezioni che siamo sicuri di vincere con il centrodestra unito. Al nostro Paese sono state imposte politiche di austerità che ci hanno fatto male, che hanno penalizzato imprese e famiglie. Il nostro primo impegno europeo è proprio quello di invertire questa tendenza. Il tetto del 3% (del rapporto tra deficit e Pil) può essere superato a seguito di un accordo con la commissione europea, ma solo per realizzare un grande piano di infrastrutture, per aprire i cantieri e rimettere in moto il Paese. Oppure per pagare finalmente i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle aziende e dei professionisti che hanno lavorato per lo Stato”.