Bergamo, va in vacanza e si ritrova la casa occupata: chi c’era dentro

Immaginate di essere in vacanza, in Liguria. Una settimana di relax lontano dall’afa di Bergamo: quel momento di svago che serve per ricaricare le energie e rilassarsi un po’. E immaginate che vi sentite tranquilli perché avete lasciato a casa la vostra gatta, ma c’è una vicina (un’amica) che si è presa la briga di andare a darle da mangiare con una cadenza regolare per cui avete tutto sotto controllo. Ecco, adesso immaginate che un pomeriggio, non sono neanche le 18, voi state bighellonando in spiaggia indecisi se rientrare subito in hotel per fare una doccia o se tergiversare per vedere il tramonto, e vi squilli il cellulare. È la vicina che vi sta chiamando. Allegri rispondete al primo squillo e lei, però, vi informa che è appena entrata nel vostro appartamento, come fa da qualche giorno, con i croccantini in mano, ma che, oltre al felino, s’ è trovata davanti un intruso che aveva persino piazzato un materasso in soggiorno, che s’ era intromesso nella vostra abitazione di soppiatto, consumandovi tutto quello che avevate in dispensa e succhiandovi pure il wi-fi per vedere e scaricare alcuni film.

RACCONTO DA BRIVIDI

È quello che è capitato a Giuseppe (il nome è di fantasia, la sua storia no), un bergamasco che abita in via Goethe, nel quartiere San Paolo della città dei mille. La storia di Giuseppe la racconta fin troppo bene L’Eco di Bergamo: lei, la vicina, è quasi svenuta quando gli si è parato davanti questo ragazzo, un marocchino irregolare di 35 anni, con una sfilza di precedenti penali che la metà basta e che, a un certo punto, ma per poco, è stato fermato dalla polizia. Giuseppe, invece, dall’altro capo del filo, con lo sguardo rivolto sul Levante, ha fatto la valigia alla velocità della luce ed è rientrato in Lombardia: a casa lo aspettavano i tecnici della scientifica impegnati nei rilievi di rito e un’abitazione a soqquadro, con immondizia ovunque e i vestiti sparsi di qua e di là. Ha lasciato moglie e bimbo di undici anni al mare e si è rintanato a casa dei suoi genitori: il giorno dopo, però, è andato a vedere in che condizioni stesse la sua, di casa, e ha incrociato di nuovo il ladro-occupante. Lo ha fotografato, gli ha urlato contro e il marocchino se l’è data a gambe levate. Di nuovo. Ma quella fotografia è servita per rintracciarlo e storia finita? Neanche per sogno. Perché se gli agenti delle forze dell’ordine lo hanno catturato (con addosso pure una sacca piena della refurtiva che aveva sottratto a Giuseppe: una macchina fotografica, occhiali, un portafoglio e qualche gioiello), lo hanno denunciato per furto e violazione di domicilio e poi è tornato a piede libero. «Mi illudevo che sarebbe rimasto in cella», si sfoga il bergamasco, «invece è stato subito rilasciato. Sono allibito. L’altra sera sono rimasto a casa, sul divano, dopo che un’impresa di pulizie era riuscita in mezza giornata a sistemare solo una parte dell’appartamento. Ma ho dormito nel terrore che quest’ uomo potesse tornare da un momento all’altro».

A PIEDE LIBERO

Capito come va? Giuseppe si ritrova in ansia, con la finestra del soggiorno ancora da riparare (vai a trovarlo, in falegname disponibile, la settimana di Ferragosto) e il dubbio che non possa starsene sereno nel suo stesso appartamento. Tra l’altro, quando ha mostrato la foto che ha scattato al 35enne agli altri abitanti del quartiere, è stato riconosciuto da parecchi: «Pare che abbia già rubato da queste parti nei giorni scorsi», continua Giuseppe alla stampa locale, «a un mio conoscente, addirittura, si è proposto come giardiniere. È incredibile che quest’ uomo possa circolare liberamente. Dovrei andare a prendere mia moglie e mio figlio in vacanza, ma non so se rientreranno subito. Sono entrambi terrorizzati da quello che è successo».