Asl e ospedali, se l’attesa è lunga la visita è rimborsata

Il Piano presentato dalla Grillo è in via di approvazione: tempi massimi garantiti per le attese e dirigenti sotto esame. Il ministro: “Così facendo si avranno servizi migliori per i cittadini”

Se la lista d’attesa per un intervento o un accertamento in Asl e Ospedali va troppo per le lunghe, non bisognare disperare: secondo il nuovo Piano Nazionale pensato dal Ministro della Salute Giulia Grillo, ci si potrà rivolgere a medici privati della struttura nella quale vi trovate, e alla quale pagherete solo il ticket.

Il piano del ministro

Il Piano prevede differenti classi di tempo oltre le quali scatta il provvedimento:

– Urgente: in quel caso il limite è di 72 ore;

– Breve: 10 giorni al massimo;

– Differibile: nel caso delle visite, la scadenza è fissata a 30 giorni; per le analisi, l’attesa non può andare oltre i 60;

– Programmata: entro i 120 giorni;

Trovano menzione nel testo anche i ricoveri programmati: nei casi più gravi avranno diritto a un letto in 30 giorni, che diventano 60 per i “casi clinici complessi” e salgono a 120 per quelli meno complessi.

“Basta alle liste di attesa infinite”

“Il Piano mancava da quasi 10 anni e conteneva generiche azioni di governo. Ora mettiamo regole certe e stanziamo 350 milioni dal 2018 al 2020 per dire basta alle liste di attesa infinite per una visita medica o un esame diagnostico. Non erano mai state stanziate risorse dedicate specificatamente alle liste d’attesa“, ha dichiarato il ministro Grillo. Il testo è stato presentato alla Conferenza delle Regioni, che dovrà leggerlo e approvarlo entro 60 giorni.

Il ministro ha precisato poi che, sebbene le Regioni lavoreranno, in tal senso, in piena autonomia, il ministero “garantirà il monitoraggio dei percorsi diagnostici-terapeutici, ma anche delle prestazioni libero professionali in regime ambulatoriale“.

Secondo Giulia Grillo, la conseguenza sarà che le aziende sanitarie dovranno “competere per offrire i servizi migliori, attivando un circolo virtuoso con ricadute positive sulle persone, ma anche sui lavoratori del Ssn, che devono sentirsi maggiormente valorizzati”. Sotto esame anche i direttori generali: “Saranno valutati anche in base al raggiungimento degli obiettivi di salute connessi agli adempimenti dei Lea. Questo significa che chi non mette l’efficienza delle liste d’attesa al primo posto del suo mandato,potrà essere rimosso dall’incarico”.

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