Applausi scroscianti a Giorgia Meloni, la reazione di Bersani a Dimartedì: “Mamma mia”
Un gesto di entusiasmo, una standing ovation, e un nuovo fronte di polemica si apre nel panorama politico e culturale italiano. Durante un evento pubblico, un gruppo di commercialisti ha accolto con applausi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al suo ingresso sul palco, suscitando non solo imbarazzo istituzionale ma anche reazioni forti e contrastanti. Tra queste, quella di Pier Luigi Bersani, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì su La7, che ha espresso un commento carico di sarcasmo e amarezza.
Le immagini dell’episodio, mostrate dalla regia, sono durate pochi secondi, ma sono state sufficienti a scatenare la reazione dell’ex segretario del Partito Democratico. Con un gesto di disappunto evidente, Bersani ha commentato: “Fantastico… Mamma mia…”, portandosi le mani al volto. Poi, rivolgendosi ai commercialisti presenti in studio, ha aggiunto: “Vabbè, è chiaro che il governo gli dà del lavoro… però forse hanno letto anche l’articolo della Costituzione che parla della progressività della tassazione. E loro sanno, sanno…”.
Il cuore del problema: la progressività fiscale e il rispetto della Costituzione
Le parole di Bersani hanno evidenziato un conflitto non solo politico, ma anche culturale e ideologico. Secondo l’ex ministro, l’applauso riservato alla premier da parte di una categoria professionale che beneficia delle attuali misure fiscali rappresenta un segnale di sproporzione tra i principi costituzionali e la realtà del sistema fiscale italiano. La riflessione si è poi estesa al nodo centrale della progressività delle imposte.
Bersani ha denunciato come il sistema tributario italiano si stia progressivamente allontanando dal principio di equità sancito dalla Costituzione. “Tra flat tax, cedolari secche e sostituto d’imposta, oggi il 60% delle prestazioni fiscali è fuori dalla progressività”, ha affermato, sottolineando come tali strumenti favoriscano i professionisti ad alto reddito. Ha fatto un esempio concreto: “Un professionista con flat tax, due appartamenti, una milionata di euro investita… sono tutti forfait. Un pensionato invece paga in modo progressivo: più prende, più paga. Ma la Costituzione dice progressività! Così salta il sistema!”.
Il rischio di un sistema fiscale frammentato e le conseguenze sociali
Bersani ha poi avvertito sui rischi di un sistema fiscale disgregato: “Se si accetta che il fisco sia a pezzi, si arriverà anche a ‘fare la sanità a pezzettini’, innescando un processo di disgregazione dei servizi pubblici fondamentali”. La sua analisi sottolinea come la frammentazione delle misure fiscali possa avere ripercussioni anche sui servizi pubblici, minando la coesione sociale e la tutela dei cittadini più deboli.
Un momento televisivo che diventa politico
L’intervento di Bersani si è concluso con l’applauso del pubblico in studio, a testimonianza di quanto le sue parole abbiano toccato un tema sensibile e di grande attualità. La scena ha messo in evidenza un nodo cruciale del dibattito pubblico: la tenuta del principio di progressività nel sistema fiscale italiano.
In un Paese dove spesso si discute di misure spot o di agevolazioni per categorie specifiche, l’appello di Bersani suona come un monito: la Costituzione non può essere aggirata o reinterpretata in funzione di interessi settoriali. La questione fiscale, infatti, resta uno dei nervi scoperti del rapporto tra cittadini, professionisti e istituzioni, e il rischio di perdere di vista i principi fondamentali potrebbe compromettere la coesione sociale e la giustizia fiscale.