ALESSIA È MORTA DOPO 8 GIORNI DI AGONIA: LA SCOPERTA DAGLI ESAMI

La morte arriva all’improvviso e, quando colpisce i giovani o i bambini, è un dolore lacerante. Come possono i genitori continuare a vivere? Dove trovano le forze per continuare a crescere magari gli altri figli?

E’ una ferita sempre aperta la loro, perché lo scorrere del tempo è come una goccia che continua a scavare, cadendo, una roccia. E’ come un rumore martellante che non dà tregua ai pensieri, ai mille perchè.

In primis: “perché è accaduto proprio a mio figlio? Che male ha fatto?”. Nessun genitore, a meno che non sia stato lui stesso, con estrema lucidità e premeditazione, ad uccidere il sangue del suo sangue, riuscirebbe a trovare pace nel cuore, rassegnandosi che il proprio figlio giaccia in una bara.

Quando non si tratta di giovani uccisi per mano di coloro che li amavano, o rimasti coinvolti in un terribile incidente, o al culmine di una malattia allo stadio terminale, il dolore comunque analogo, però, perché è contronatura che un figlio se ne vada prima di un padre o una madre.

E purtroppo, ogni giorno, veniamo a conoscenza di tante tragedia, che colpiscono all’improvviso, stroncando per sempre la vita di giovani, con i loro sogni, i loro desideri, la spensieratezza tipica dell’età, la voglia di vivere a 360 gradi.

Questo, purtroppo, non lo potrà più fare Alessia De Nadai, di cui, alle 16:30 di oggi, 1 luglio, si terranno i funerali, nella chiesa arcipretale di Pedavena. Una morte improvvisa, quella della 17enne, che ha sconvolto l’Italia; già messa a dura prova da tanti tristi accadimenti negli ultimi giorni. Alessia sarebbe diventata maggiorenne a settembre ma, un terribile destino, non ha voluto che spegnesse le sue 18 candeline. Un decesso, il suo, che ha sconvolto mamma Annamaria e papà Antonio. Tutto è iniziato il 19 giugno quando la ragazza ha avvertito un malore.

I suoi genitori si sono immediatamente accorti che qualcosa non andava e che si trattava di qualcosa di grave, richiedendo l’intervento dei medici. Così la giovane è stata prima ricoverata presso il reparto di Neurologia dell’ospedale di Feltre, per poi essere trasferita al Ca’Foncello di Treviso, dove è stata sottoposta ad un’operazione al cervello, seguita da un secondo intervento che non ha sortito l’effetto sperato.

La 17enne è finita in coma e, dopo 8 giorni di agonia, si è arresa. Il suo cuore ha smesso di battere lunedì. Alessia, che aveva appena terminato con successo il quarto anno dell’indirizzo biotecnologie sanitarie dell’istituto Negrelli di Feltre, è morta per un’encefalite fulminante di naturale virale e non da zecche, come ipotizzato inizialmente, perché questo è emerso dall’esito dei tamponi effettuati.

A detta dei suoi amici e dei suoi docenti, era una ragazza timida e riservata, sempre molto rispettosa, intelligente, eccezionale sotto il profilo umano, con il sogno di diventare farmacista. Un sogno talmente forte, che aveva già svolto alcuni tirocini in farmacie del territorio. La notizia del decesso ha lasciato sotto choc l’intera comunità di Pedavena e il primo cittadino, Nicola Castellaz, si è fatto portavoce del dolore dinnanzi alla prematura scomparsa di questa splendida ragazza, sottolineando che i suoi concittadini, estremamente colpiti dalla sua scomparsa, la ricordano con la sua voglia di partecipare ed essere attiva anche nei vari progetti proposti dall’Amministrazione Comunale, esprimendo la massima vicinanza ai genitori.

I suoi compagni di classe hanno realizzato per i funerali, delle magliette con davanti la foto di Alessia e dietro la loro, con tutte le firme. Un ultimo saluto al quale saranno presenti tutti gli amici della ragazza, gli insegnanti e il dirigente scolastico Alessandro Bee, tentando di metter giù un discorso, seppur con tutte le difficoltà legate alla commozione e allo sconcerto.