Air Force Renzi fu preso in leasing per 168 milioni in 8 anni. Comprarne uno? 7 milioni

Gaetano Intrieri, il manager aeronautico che nel 2018 bloccò l’affare e i due i contratti tra Etihad, Alitalia e il ministero della Difesa, fece risparmiare allo Stato italiano 118 milioni di euro essendo già stati pagati 50 milioni per il leasing.

Come spiega Il Fatto Quotidiano, il manager scoprì che i contratti erano due: uno tra Alitalia ed Etihad, l’altro tra Alitalia, il ministero della Difesa, il Segretariato generale della Difesa e Armaereo (la Direzione degli armamenti aeronautici). Alitalia quindi agiva da intermediario tra Etihad e lo Stato italiano tramite un contratto pubblico che veniva segretato.

Tramite la società inglese EAL, al manager Intrieri erano stati proposti due Airbus A340-500 Etihad dello stesso modello di quello di Renzi, tra cui uno in configurazione Vip prodotto nello stesso anno dell’Air Force.

Il prezzo era di circa 7 milioni di dollari ciascuno (6,4 milioni di euro), quindi 26 volte meno di quello che Etihad stava incassando dallo Stato italiano per l’affitto dell’aereo di Renzi.

Il contratto di leasing dell’Air Force, prevedeva anche un prepagamento di 25 milioni di dollari, che Etihad fatturò ad Alitalia. Ma Intrieri venne a sapere che parte di quella somma era servita ad Etihad per diventare proprietaria dell’Airbus che fino a quel momento aveva solo in leasing.

Lo Stato italiano aveva quindi versato tramite Alitalia quattrini dei contribuenti ad una società estera perché questa acquistasse un aereo che poi sarebbe stato preso in affitto e usato dal capo del governo italiano.

Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano, il contratto prevedeva inoltre una serie di “Prestazioni programmate” non comprese nel prezzo e sottratte alla competenza di Armaereo, in questo modo Alitalia stava fatturando al ministero della Difesa prezzi superiori fino a 3 volte quelli di mercato.

Intrieri inoltre accertò che per l’aereo non era stata bandita una gara internazionale e che al contrario di quanto stabilito dalla norma, l’aereo era stato sottoposto ad una registrazione civile e non militare, quindi fece presente che si trattava di una truffa con l’aggravio dell’aiuto di Stato a favore di Alitalia (così come poi accertato dalla Corte dei Conti).

Il 9 agosto 2018 il capo della flotta della compagnia araba, Andrew Fisher, incontrò Intrieri e volendo evitare la rescissione del contratto, propose di ridurre di oltre sei volte l’importo del leasing, da una rata di 800 mila euro al mese a 120mila. Toninelli a quel punto decise di annullare il contratto.

Il Fatto Quotidiano precisa che le ultime resistenze contro la rescissione ci furono da parte del capo staff Alitalia, Carlo Nardello, e da parte del capo di gabinetto, Vito Cozzoli, ma alla fine il contratto fu annullato e su di esso ora indagano la Procura della Repubblica di Civitavecchia e la Corte dei Conti.