La città si ribella alla sinistra: “No alla clausola antifascista”

Si è scatenato un autentico putiferio dopo la comunicazione da parte del Consiglio comunale di Vicenza in merito all’abolizione della cosiddetta clausola antifascista per l’utilizzo e l’occupazione di spazi e aree pubbliche.

Introdotta dalla precedente amministrazione comunale di centrosinistra all’interno del regolamento Cosap, tale condizione è stata sostituita dalla giunta di centrodestra, che ha scelto di inserire nel nuovo testo la sottoscrizione dell’adesione ai principi della Costituzione ed il rifiuto di ogni forma di totalitarismo. Una mossa in netta contrapposizione rispetto a quanto fatto, ad esempio, a Parma, dove invece ai cittadini fu chiesto di dichiararsi antifascisti per ottenere i buoni spesa forniti dal Comune. Un fatto che suscitò un certo scandalo, tanto da costringere l’amministrazione a fare dietrofront ed a mantenere la clausola solo per quanto riguarda il suolo pubblico.

Malgrado il malcontento dell’opposizione, il Consiglio comunale di Vicenza è andato avanti per la propria strada, finendo con l’approvare quanto proposto da Silvio Giovine, assessore alle Attività produttive del Comune di Vicenza ed appartenente alla lista di centrodestra Idea Vicenza. Si tratta di un primato assoluto in Italia. L’approvazione della modifica è avvenuta nel corso della serata di ieri, ed è stata annunciata con grande orgoglio dallo stesso Giovine in un comunicato sulla propria pagina Facebook.

“Primi in Italia! A Vicenza non c’è più la clausola antifascista!”, esordisce l’assessore. “Nella nostra città non ci si dovrà più dichiarare antifascisti per occupare il suolo pubblico. Approvato il nuovo regolamento Cosap con cui abbiamo sanato le tante iniquità, incongruenze e dimenticanze del testo approvato dall’amministrazione Variati”, prosegue Giovine. “Tante novità per mettere nelle condizioni migliori i soggetti pubblici e privati che si dovranno relazionare con gli uffici. Previsto anche uno sconto fino al 30% per chi organizza eventi plastic free. L’opposizione ci ha sequestrato 3 ore a parlare di fascismo e nazismo. Tre ore! Durante un’emergenza economica senza precedenti riescono ancora ad occuparsi del secolo scorso. Ma noi, guardiamo avanti, col sorriso. Livore e odio li lasciamo ad altri!”.

La reazione da parte della sinistra è stata decisamente forte, tanto da scatenare una vera e propria polemica. “Abolire questa clausola significa riportare indietro le lancette ad un passato cupo e violento. Proprio chi dice, come fa l’Assessore Giovine, che il fascismo è roba vecchia e si fa beffe delle minoranze che chiedono un doveroso rispetto, sta consapevolmente ponendo le basi perché nuove forme di quel pensiero buio si riaffermino”, ha sentenziato il segretario provinciale del Pd Chiara Luisetto, come riportato da “Il giornale di Vicenza”. “Una vergogna e un brutto segnale, tanto più in un momento storico particolarmente delicato come quello che viviamo”, le ha fatto eco l’ex sindaco di Vicenza Achille Variati. “Così il regime fascista razzista, liberticida e guerrafondaio viene riabilitato dall’Amministrazione vicentina e dalla sua maggioranza, in spregio alla storia e ai valori democratici”.

L’amministrazione di centrodestra, tuttavia, dichiara di aver agito proprio per difendere la democrazia e la libertà di espressione. “Non raggiungeremo mai una piena pacificazione nazionale fino a quando non avremo la capacità di relazionarci sul piano politico senza evocare, all’occorrenza, un antifascismo che ad oggi altro non è che un pretesto per inondare di odio l’opinione pubblica ed il dialogo fra diverse forze politiche”, si legge nel comunicato ufficiale rilasciato da Silvio Giovine. “Da ieri sera sono vittima di offese e di minacce: i miei profili social sono stati bersagliati da centinaia di commenti contro la mia persona, un attacco ben pianificato e coordinato, iniziato tutto da un post pubblicato da quello che verrà ricordato come il candidato governatore di centrosinistra più debole nella storia del Veneto. Questo è il vero volto dei violenti ed illiberali ‘antifascisti’ contemporanei: citano la Costituzione, si ammantano di democrazia e cianciano di libertà e poi insultano e minacciano chi si discosta dal loro pensiero unico, fatto di odio e rancore. Purtroppo, nel loro anacronismo gli antifascisti non si smentiscono mai. Li vediamo nelle piazze quando a volto coperto assaltano le Forze dell’ordine, li vediamo nei social quando ripropongono le violente immagini di Piazzale Loreto, mettendo a testa in giù il nemico virtuale di turno e questa volta è toccato a me”, ha aggiunto amaramente l’assessore.