Zelensky spiazza tutti: “Incontrerò Putin in Turchia giovedì”
Un’esplosione di sorpresa, un terremoto diplomatico. Con una frase breve, quasi sussurrata, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha svelato un’inattesa svolta nella guerra in corso: “Incontrerò Putin in Turchia giovedì”. L’annuncio, improvviso e privo di preamboli, ha fatto saltare le agenzie di stampa e trasformato il silenzio della diplomazia in un vortice mediatico.
Un incontro diretto tra i due leader – assente dal 2022, quando l’invasione russa su larga scala azzerò ogni possibilità di dialogo – rappresenta un evento di portata storica. La notizia ha immediatamente provocato reazioni a catena. Da Mosca, Vladimir Putin ha risposto proponendo la ripresa dei negoziati diretti, indicando Istanbul come sede possibile e rilanciando l’idea di colloqui senza precondizioni. Kiev, tuttavia, ha risposto con fermezza, ponendo il cessate il fuoco come condizione imprescindibile.
La Turchia, da parte sua, si è detta pronta a ospitare l’incontro e a garantire le condizioni per una tregua duratura, confermando il suo ruolo di mediatore nel conflitto. Anche gli Stati Uniti, pur sostenendo l’invito al confronto, hanno espresso la necessità di una tregua chiara e verificabile, della durata di almeno trenta giorni. L’Europa, attraverso le sue principali capitali, ha fatto eco, sottolineando l’importanza di un immediato stop ai combattimenti come prerequisito per qualsiasi trattativa.
Il clima, insomma, è in fermento. Ma l’annuncio di Zelensky è arrivato come un fulmine a ciel sereno, senza alcuna indiscrezione preventiva. Un evento destinato a rimanere impresso nella storia di questa guerra.
Cosa Significa Adesso?
La domanda che tutti si pongono è: cosa significa questa svolta? Zelensky ha rotto il muro del silenzio, ma l’esito di un eventuale incontro a Istanbul resta avvolto nell’incertezza. Si aprirà una mano tesa o si materializzerà un altro fronte di scontro?