VLADIMIR PUTIN: L’ANNUNCIO CHOC STA SCONVOLGENDO IL MONDO INTERO

Sin dallo stesso del conflitto tra Russia e Ucraina, gli occhi sono sempre stati puntati su Vladimir Putin, l’uomo che, il 24 febbraio, ha invaso l’Ucraina, seminando terrore, morte, distruzione.

Le atrocità non accennano a diminuire, nonostante lo scorrere dei mesi e la crisi umanitaria ed economica sta toccando tutto il mondo, che deve fare i conti con il caro vita, ed è sempre più in ginocchio.

Putin, purtroppo, non ha bisogno di presentazioni. Sappiamo che è di origini modeste, che è nato nel 1952 e cresciuto nell’allora Leningrado in una kommunalka, e che è il figlio di un’operaia e di un sommergibilista della marina militare arruolato in un gruppo di sabotatori.

Vivendo per strada, ha appreso un motto: “Se la rissa è inevitabile, colpisci per primo”. Per il resto, quel che di lui ci è dato sapere è che è sempre stato appassionato di sportjudoka di livello, e che si è laureato in legge a San Pietroburgo.

Divenuto ad interim capo dello Stato dopo le dimissioni a sorpresa di Eltsin nella notte di Capodanno, ha dovuto fare i conti con una sconvolgente notizia che, non appena è stata annunciata, lo ha letteralmente lasciato senza parole il Cremlino. Vediamo cosa sta accadendo.

La Chiesa ha sostenuto apertamente lo scoppio delle atrocità in Ucraina sotto la guida dell’alleato di Putin, il patriarca Kirill, che è soggetto alle sanzioni britanniche e canadesi. Da quando il presidente Vladimir Putin ha ordinato alle truppe di invadere l’Ucraina a febbraio, sono tre i membri della Chiesa ortodossa ad essere stati uccisi.

L’ultimo, in ordine di tempo, è stato Mikhail Vasilyev, ucciso sul fronte in Ucraina “mentre svolgeva compiti pastorali nell’area dell’operazione militare speciale in Ucraina la mattina del 6 novembre”. Questo è il raggelante annuncio della Chiesa ortodossa russa, con cui ha comunicato l’uccisione dell’arciprete.

Il nome di Mikhail Vasilyev, ha attirato l’attenzione dei media per un’intervista televisiva, rilasciata a fine ottobre, in cui consigliava alle donne russe di “essere feconde e moltiplicarsi” di fronte agli ordini di mobilitazione del presidente Vladimir Putin per la guerra in Ucraina. Il prete aveva 51 anni ed è morto in seguito alle ferite riportate per l’esplosione di un lanciamissili Himars fornito dagli Stati Uniti. Questo è ciò che apprendiamo da un post sui social della 76esima divisione d’assalto aereo delle truppe aviotrasportate.

Mikhail Vasilyev aveva servito nella Chiesa di Santa Barbara la Grande Martire e il Venerabile Ilya Muromets fuori Mosca, oltre ad essere stato consigliere dell’alto funzionario della Chiesa ortodossa russa incaricato della cooperazione con le forze armate. La Chiesa, in una dichiarazione, ha affermato che il prete ortodosso ha visitato diverse zone di conflitto nell’ambito del suo servizio, tra cui Siria, Cecenia, Kosovo e Bosnia.

Colui che ha incoraggiato le donne ad avere più bambini in modo che si sentissero meno angosciate all’idea di mandare i propri figli a combattere in Ucraina, è stato ucciso sul campo di battaglia. Al canale televisivo Spas, affiliato alla Chiesa, aveva detto queste parole che farebbero rabbrividire qualunque genitore al mondo. Riferendosi alle madri che vedono i propri figli andare al fronte a combattere, nell’invitarle a metterle al mondo più bambini per adempiere tale dovere, aveva così giustificato la cosa: “quindi, ogni madre (generando più figli) non troverebbe così doloroso e terrificante separarsene”.