Vittorio Feltri annienta l’ex “negazionista” Zingaretti: “Taci, sei ridicolo. Il Covid l’hai preso tu, non Salvini”

“Zingaretti sei ridicolo”. Non ci sta Vittorio Feltri all’ennesima provocazione indecente del segretario Pd contro il centrodestra. Zingaretti ha rinnovato la sua sparata classica che va propinando da mesi: con il centrodestra al governo in era Covid, ci sarebbero morti per le strade. Indecente. Da Legnano, durante una delle tante iniziative elettorali, che in questi giorni toccano quei Comuni che domenica prossima saranno chiamati al ballottaggio, Zingaretti ha sferrato un nuovo attacco pesantissimo a Matteo Salvini.

Zingaretti, che squallore

“Se avesse vinto il nazionalismo leghista di Salvini durante il tempo del Covid – ha detto il segretario Pd – oggi l’Italia sarebbe un Paese morto“. Parole pronunciate in una regione, la Lombardia, che più di tutte le altre ha pianto le vittime dell’epidemia da coronavirus. L’invettiva è stata subito rigirata da Barbara Palombelli al leader della Lega, ospite a Stasera Italia su Rete 4. “Che pena, che squallore con 35mila morti, che schifo…”, ha replicato il leader del Carroccio senza aggiungere altro.

“Parli parli, ma il covid l’hai preso tu…”

A zittire Zingaretti ci pensa un Vittorio Feltri molto attivo sui social in questo periodo, che certo non gliela vuol far passare al governatore della Regione Lazio. Che fa lo sbruffone ma non risponde sullo scandalo delle mascherine. Il direttore di Libero prende la mira su Twitter: “Ridicolo Zingaretti. Dice che se la crisi Covid fosse stata gestita da Salvini saremmo morti tutti. Ma si dà il caso che il virus se lo è beccato il segretario Pd non quello della Lega”, conclude Vittorio Feltri. Già, Zingaretti farebbe bene a tacere per diversi motivi: per lo scandalo mascherine di cui pochi in verità gli chiedono conto. E per l’irresponsabile “Tutti a Milano per l’aperitivo” che dette il via libera alla movida sui Navigli.

Quando Zingaretti offese la Meloni

Ricordiamo le parole sempre pronunciate dal segretario Pd a fine agosto, alla Festa dell’Unità al Parco Nord di Bologna. Aveva insultato pesantemente sia Salvini sia Giorgia Meloni. “Se oggi su 750 miliardi di Recovery Fund oltre 200 arriveranno a noi è perché ci siamo impegnati nella trattativa”. “Se avessimo avuto al governo Salvini e Meloni, che ogni giorno attaccano l’Europa e che sul virus hanno gli atteggiamenti negazionisti dei loro amici Bolsonaro e Orban, dove saremmo oggi? Con le fosse comuni sulle spiagge“. Altro intervento indecente.

Quel post indecoroso

Zingaretti dovrebbe vergognarsi. Anche perché in questi giorni ha spiegato che le invettive sul suo conto circa l’arcinoto aperitivo a Milano non hanno senso. Lui -si è difeso- voleva solo sollevare il morale di Milano e del sindaco Sala. Ma nel pieno rispetto delle regole anti-Covid. Invece a sbugiardarlo c’è il suo post su Fb di allora in cui diceva il contrario. “Non perdiamo le nostre sane abitudini”. E’ un po’ diverso. “Parola d’ordine: normalità! Un aperitivo a Milano, ho raccolto l’appello lanciato dal sindaco Sala e dal Pd Milano. Non perdiamo le nostre abitudini, non possiamo fermare Milano e l’Italia. La nostra economia è più forte della paura: usciamo a bere un aperitivo, un caffè o per mangiare una pizza”. Era il 27 febbraio.

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