Vannacci: “Femminilità tossica come la mascolinità”. Bufera dopo il femminicidio di Volla
Un post pubblicato su Facebook dall’europarlamentare della Lega, Roberto Vannacci, ha acceso una nuova, intensa discussione online, sollevando interrogativi e dividendo l’opinione pubblica in seguito al tragico femminicidio-suicidio avvenuto a Volla, in provincia di Napoli. La vittima, Daniela Strazzullo, 31 anni, è stata uccisa dalla compagna Ilaria Capezzuto, 34 anni, che poi si è tolta la vita, in un dramma consumatosi dopo una lunga relazione giunta al termine.
Il focus della polemica di Vannacci è stata la sua riflessione sulla terminologia utilizzata per descrivere tali eventi. Partendo dal presupposto che, quando un uomo uccide una donna, si parla di femminicidio e si accusa la “mascolinità tossica”, l’europarlamentare si è chiesto perché, in casi come quello di Volla, non si parli di “femminilità tossica”.
“Quando un uomo uccide una donna si parla di femminicidio. Ma quando una donna uccide un’altra donna, come mai non si parla di femminilità tossica?”, ha scritto Vannacci sul suo profilo social. La sua provocazione è proseguita, accusando una società che, a suo dire, “ha elevato la debolezza a virtù”.
La reazione online è stata immediata e variegata. Da un lato, numerosi utenti hanno criticato aspramente Vannacci, accusandolo di banalizzare il concetto di femminicidio. Si sottolinea, infatti, che il femminicidio è un fenomeno sistemico, radicato nella disparità di potere e nella violenza maschile sulle donne, con una chiara rilevanza statistica. Molti hanno definito l’europarlamentare “ignorante” o “provocatore seriale”.
Dall’altro lato, alcuni utenti hanno tentato di prendere sul serio la riflessione di Vannacci, lamentando una presunta mancanza di attenzione mediatica verso i casi di violenza all’interno di coppie omosessuali. Questi sostenitori suggeriscono che esista un doppio standard nel modo in cui i media e la politica affrontano tali tragedie.
La questione sollevata da Vannacci, tuttavia, rimane controversa. Il concetto di “femminilità tossica” è stato oggetto di dibattito, con molte voci che lo considerano fuorviante e potenzialmente dannoso. L’idea di applicare lo stesso schema interpretativo al comportamento femminile, basandosi sulla presunta debolezza e fragilità, rischia di semplificare eccessivamente la complessità delle dinamiche di violenza e di sviare l’attenzione dalle cause strutturali del femminicidio.
L’incidente di Volla, e il successivo intervento di Vannacci, hanno ancora una volta evidenziato la necessità di un dibattito approfondito e sensibile sul tema della violenza di genere, evitando semplificazioni e generalizzazioni che possano danneggiare la comprensione del problema e, soprattutto, le vittime.