VA A PREGARE SULLA TOMBA DEL FIGLIO E TROVA LA MORTE: “PORTAVA DEI FIORI”

Cosa c’è di più difficile da sopportare della morte di un figlio? Ti logora l’anima, è contro natura. Chi è rimasto orfano di un figlio, a causa di malattie, incidenti stradali o domestici, sa perfettamente quanto sia dura cercare di sopravvivere.

Chi ha fede, trova consolazione nel recarsi al cimitero, nel visitare la cappella, addobbandola come può, con pelouche, foto, oggetti che rappresentano le passioni che il giovane defunto aveva in vita.

Si sta avvicinando il Giorno dei Morti e, se ci fate caso, anche semplicemente andando a salutare i vostri cari che non ci sono più, vi accorgerete di quanto alcune tombe siano piene, non solo di fiori, ma di oggetti appartenuti al defunto.

Il dolore di chi ha perso un figlio è una ferita sempre aperta, una piaga lacerante, inguaribile. Si vive di ricordi, con la speranza di ricongiungersi presto a chi è stato strappato prepotentemente da questa vita.

Lo si cerca ovunque: seduti sul suo letto, sentendo il profumo dei suoi indumenti, in uno sguardo di un passante in cui ci si rivedono i suoi occhi, in una canzone che adorava ascoltare.

La storia che sto per raccontarvi e che, sono sicura, vi lascerà senza parole, proprio come è accaduto a me, risale al 28 settembre 2021. Chiamiamolo destino crudele, chiamiamola grazia ricevuta per aver posto fine alle proprie sofferenze ma, quanto accaduto ad una madre orfana di figlio, non può passare inosservato.

I fatti si sono verificati a Gubbio, in provincia di Perugia. Qui una donna 70enne eugubina si è recata a portare un fiore sulla tomba del figlio, dedicandogli alcune preghiere, nel cimitero centrale. Tutto ad un tratto, mentre, con quel gesto,  cercava di far sentire la sua presenza  al figliolo tanto amato, ha accusato un malore, accasciandosi  nella cappella.

Trascorso un po’ di tempo, senza vederla ritornare, alcune persone, preoccupate, sono andate e cercarla, trovandosi di fronte ad una scena agghiacciante. La povera donna era riversa a terra, priva di vita, in quanto quel malore le era stato fatale.

Purtroppo a nulla sono serviti i tentativi dei presenti di prestarle i primi soccorsi e i tentativi di rianimazione dei soccorritori che sono giunti sul luogo della tragedia tempestivamente. Nel cimitero sono accorsi anche i carabinieri della compagnia di Gubbio che hanno effettuato tutti gli accertamenti di rito per cercare di ricostruire quanto accaduto, raccogliendo le testimonianze di chi ha prestato alla donna i primi soccorsi, con la speranza che potesse riprendersi.

Speranza vanificata dal personale medico che non ha potuto far altro che constatarne l’avvenuto decesso, proprio nella cappella in cui si era recata per porgere un fiore al figlio morto. Il medico che è stato incaricato di effettuare l’ispezione cadaverica esterna, ha constatato che la morte della 70enne eugubina è avvenuta per cause naturali. Solo dopo questi dovuti accertamenti, pubblico ministero di turno ha disposto la riconsegna della salma ai familiari affinché fossero organizzati i suoi funerali. Una storia davvero commovente che, nella disgrazia, per chi ci crede, ha avuto un beneficio: quello di far ricongiungere madre e figlio in un’altra dimensione, in Paradiso.