Una rivolta sulla nave-focolaio. E i migranti scendono a terra

 

La Moby Zazà, la nave che si trova in rada a Porto Empedocle per la quarantena dei migranti che giungono nelle coste di Lampedusa e nell’agrigentino, è diventata un grande caos.

Oggi, alcuni migranti – per l’esattezza 28 – hanno iniziato lo sciopero della fame mettendo in atto una protesta. Motivo? Lamentavano il ritardo del loro trasferimento altrove dopo aver terminato il periodo di sorveglianza sanitaria e dopo aver fatto i tamponi risultati negativi al coronavirus. Ma forse hanno dimenticato i motivi che hanno spinto gli assistenti santirati a metterli in quarantena: gli altri migranti a bordo dell’imbarcazione positivi al Covid-19.

Così, i 28 immigrati hanno inscenato una protesta, attirando l’attenzione delle forze dell’ordine pronte ad intervenire e della prefettura di Agrigento che si è attivata subito per trovare una struttura di accoglienza che potesse accogliere i migranti. La nave, quindi, ha acceso i motori per raggiungere la banchina di Porto Empedocle e lì, nel tardo pomeriggio di oggi, i manifestanti hanno toccato la terraferma. Anche i membri della Croce Rossa sono scesi dalla nave per il cambio turno con i colleghi.

In serata, dalla prefettura di Agrigento è arrivato anche il via libera per altri 19 migranti, anch’essi risultati negativi al doppio tampone rino -faringeo. Quanto si precisa dagli uffici prefettizi è che sia gli immigrati sbarcati oggi dalla Moby Zazà sia gli altri 19 non sono venuti a contatto con le 211 persone arrivate in nave attraverso la Sea Watch. A scendere dalla nave, quindi, sono in tutto 47 persone.

28 migranti positivi al Covid-19
In questi giorni, la nave-quarantena è finita nell’occhio del ciclone perché al suo interno sono stati registrati episodi che hanno riacceso l’allarme di nuovi focolai da coronavirus. Era mercoledì mattina quando è stata diffusa la notizia della presenza di un migrante risultato positivo al test da Covid-19. L’uomo, era arrivato sull’imbarcazione domenica attraverso la nave Sea Watch. La notte tra lunedì e martedì il migrante aveva accusato i sintomi della tubercolosi ma, una volta ricoverato all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta, tra i vari accertamenti è stato sottoposto anche al tampone risultando positivo al virus. Nella stessa mattinata di mercoledì è stato accertato che quello non era l’unico caso di positività al Covid perché nel frattempo era arrivata anche la conferma per altre 28 persone sottoposte al tampone.

La notizia ha sollevato polemiche ma anche preoccupazioni nel mondo della politica. Preoccupato anche il sindaco 5Stelle di Porto Empedocle per la tutela dei propri abitanti. Poi, nella stessa giornata l’istituzione della “zona rossa”: all’interno della nave Moby Zazà è stata istituita dal Viminale una zona rossa dove il personale può accedere solamente con dispositivi di protezione completi.

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