Dal 14 febbraio, Papa Francesco è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale. Nonostante la complessità della situazione, il Pontefice ha trascorso una notte tranquilla, si è svegliato e ha fatto colazione.
Il suo cuore sta rispondendo bene ai trattamenti e respira autonomamente. Tuttavia, i medici raccomandano di evitare qualsiasi esposizione a correnti d’aria o situazioni di stress. La Conferenza Episcopale Italiana ha pubblicato un comunicato in cui esprime affetto e sostegno al Pontefice, invitando le comunità ecclesiali a unirsi in preghiera.
Nelle Filippine, il cardinale Pablo Virgilio David, presidente della Conferenza Episcopale locale, ha esortato i fedeli a pregare per il Pontefice, mentre il nunzio apostolico, monsignor Charles Brown, ha ribadito la richiesta attraverso Radio Veritas. A Lisbona, il Patriarca Rui Valerio ha invitato tutte le parrocchie della città a inserire un’intenzione speciale per la salute del Papa durante la Messa. A fronte di questi appelli, è commovente quello che sta succedendo in queste ore.
Da tutto il mondo arrivano messaggi di vicinanza e preghiere per la sua pronta guarigione, sia da istituzioni ecclesiastiche che da fedeli di diverse confessioni. Anche il cardinale vicario di Roma, Baldassare Reina, ha chiesto ai fedeli della capitale di dedicare “un’ora di adorazione silenziosa” prima della Messa vespertina, affidando il Papa alla misericordia di Dio.
Nella sua lettera, ha sottolineato come Francesco, in questo anno giubilare dedicato alla speranza, rappresenti una guida spirituale per il mondo intero. Anche la Chiesa anglicana ha espresso vicinanza. Mentre il mondo attende aggiornamenti sulle condizioni del Papa, la mobilitazione di preghiera dimostra l’affetto e la stima che Francesco ha saputo guadagnarsi nel tempo, unendo credenti di diverse tradizioni in un unico desiderio: la sua guarigione.