Ue, Zingaretti contro Conte: “L’Italia non conta più niente”

“La cosa drammatica all’Europarlamento era l’aula vuota di fronte al presidente del Consiglio italiano.

Credo che non fosse mai successo, il primo segnale che viene è il crollo della credibilità del nostro Paese”. A pochi giorni dagli insulti e dagli attacchi al premier Giuseppe Conte da parte di alcuni eurodeputati, che lo hanno definito “burattino” di Matteo Salvini e Luigi Di Maio (guarda il video), il candidato alla segreteria del Pd Nicola Zingaretti attacca a testa bassa il governo gialloverde. “Io, da parlamentare europeo, ricordo quando i leghisti contestarono Ciampi, l’Italia veniva guardata con rispetto e contava in Europa – accusa a Circo Massimo su Radio Capital – dopo nove mesi di questo governo, l’Italia negli scenari internazionali non conta più niente. Questo è il dato politico che dobbiamo rilevare”.

“Ho fatto il parlamentare europeo per quattro anni e la cosa drammatica dell’altro giorno era innanzitutto l’Aula vuota di fronte al fatto che parlava il presidente del Consiglio della Repubblica italiana: credo che non sia mai successa una cosa del genere. Il primo segnale che viene da quel Parlamento è il crollo della credibilità del nostro Paese”. Ospite di Circo massimo, Zingaretti non stigmatizza le parole di fuoco pronunciate dal leader dei liberari dell’Alde, Guy Verhofstadt, o dal leader dei socialisti, Udo Bullmann, ma attacca duramente Conte e l’esecutivo gialloverde. “Dentro un dibattito parlamentare – dice – mi sorprende che ora si lamentino per quella parola detta da Verhofstadt, perché da parlamentare europeo ricordo quando i leghisti contestarono Ciampi in un’Aula gremita, perché l’Italia di Ciampi e del centrosinistra era un’Italia che veniva guardata con rispetto e contava molto di più dentro l’Europa e nelle dinamiche intergovernative”. A detta del dem, che ora è candidato alla segreteria piddì, il dato finale dell’intervento di Conte all’Europarlamento “non è questa sceneggiata che ora stanno facendo perché qualcuno esprime ancora in maniera libera le proprie opinioni, ma il fatto che dopo nove mesi di governo l’Italia, quando si presenta in contesti internazionali, non conta più niente”.

Ai microfoni di Radio Capital, Zingaretti non manca poi di prendersela direttamente con Conte. “Mi ricorda Craxi, Andreotti, Forlani, il Caf, il governo della governabilità, cioè l’idea di anteporre gli interessi dei partiti agli interessi del Paese”, tuona il presidente della Regione Lazio. “Il problema – incalza – non è la stabilità a prescindere, ma sono gli effetti della stabilità. Quel tipo di governabilità non ci serve a nulla”. E accusa addirittura l’esecutivo di “nascondere qualcosa”. “L’idea che dopo le elezioni Europee metteranno in campo una manovra correttiva – conclude – e visto che i soldi sono su delle voci che tutti conosciamo (sanità, welfare, trasporti e scuola) si stanno preparando a un massacro sociale dell’Italia”.