Udinese Calcio verso la cessione: accordo preliminare con fondo americano
Una svolta epocale per il calcio friulano. Dopo quasi quattro decenni di gestione, la famiglia Pozzo è pronta a cedere l’Udinese Calcio a un gruppo di imprenditori americani, sostenuti da un fondo di investimento con sede a New York. L’accordo preliminare, riportato dal Tgr Rai Friuli Venezia Giulia, è stato raggiunto e l’operazione, secondo le stime, si aggira intorno ai 150 milioni di euro.
La notizia, che ha iniziato a circolare con insistenza, ha scosso Udine. Sebbene non ci siano ancora comunicati ufficiali da parte del club bianconero, le conferme ufficiose si moltiplicano, alimentando l’attesa per un passaggio di proprietà destinato a riscrivere la storia dello sport italiano.
L’era Pozzo: un modello di successo
Il 28 luglio 1986, la famiglia Pozzo acquisiva l’Udinese, dando il via a un lungo e proficuo ciclo. Prima con Giampaolo e poi con il figlio Gino, il club si è distinto per una gestione societaria virtuosa e lungimirante. Bilanci in ordine, valorizzazione dei giovani, scouting internazionale capillare e la realizzazione di uno stadio di proprietà sono stati i pilastri di una filosofia innovativa che ha permesso all’Udinese di rimanere per ben 29 stagioni consecutive in Serie A.
Apici sportivi e talenti lanciati
I primi anni 2000 hanno rappresentato l’apice sportivo per il club friulano, con qualificazioni europee e una storica partecipazione alla Champions League. L’Udinese ha saputo competere con i top club italiani, lanciando talenti di fama internazionale come Alexis Sánchez, Handanović, Cuadrado e molti altri, spesso scoperti in Sud America e valorizzati proprio a Udine.
Un futuro a stelle e strisce?
L’arrivo del fondo americano, i cui dettagli sono ancora riservati, apre un nuovo capitolo per il calcio friulano. L’entusiasmo si mescola all’incertezza, con la speranza che la nuova proprietà possa portare con sé una visione globale del brand Udinese, con potenziali riflessi positivi sul mercato e sull’organizzazione sportiva.
La città è in attesa, divisa tra l’emozione per un nuovo inizio e la preoccupazione per il futuro.