Ucraina, Zelensky: “A Mariupol un bambino è morto disidratato, c’è chi lotta tra la vita e la morte”

I corridoi umanitari promessi dai russi non sembrano funzionare davvero. Lo testimonia quanto accade a Mariupol: lo ha dichiarato il presidente ucraino Zelensky, raccontando che un bambino è morto disidratato.

Ucraina, a Mariupol un bambino è morto disidratato
La guerra continua a mietere vittime.

Dilaga la paura, si diffidonde il terrore e con esso la voglia di fuggire. Chi può ha già lasciato l’Ucraina, chi resta si arma e difende la propria patria, lottando in nome della libertà. A morire sono anche, e soprattutto, i civili. Persone senza colpa, semplicemente ucraini. Tra loro i bambini, catapultati in un mondo di odio dal quale faticano a liberarsi e contro il quale non possono fare nulla.

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Hanno commosso il mondo intero le immagini di mogli che baciano i mariti costretti a combattere, le famiglie che abbandonano le proprie case pur di mettere a riparo sé stessi e i propri figli. Sono strazianti le foto che immortalano i bambini salutare i padri, senza neppure sapere se prima o poi potranno riabbracciarsi.

La guerra provoca solo dolore e sofferenze, costringendo a una vita fatta di stenti e difficoltà costanti. Lo testimonia quanto successo a un bimbo di Mariupol. Nella città ucraina la Croce Rossa ha già lanciato un allarme: “La strada di evacuazione è minata”.

Le parole di Zelensky
In un video pubblicato su Telegram il presidente ucraino ha dichiarato: “A Mariupol, per la prima volta in decine di anni, per la prima volta dall’invasione nazista, un bambino è morto di disidratazione.

Ascoltatemi, oggi un bambino è morto di disidratazione. Nel 2022″.

Poi ha ricordato: “Centinaia e centinaia di migliaia di persone nelle città lottano tra la vita e la morte, letteralmente”. Quindi ha aggiunto: “Abbiamo bisogno di una difesa missilistica vitale. È di vitale importanza. Alcune persone molto potenti hanno deciso di mettere una croce sugli ucraini, ma non lo permetteremo e non lo permetterò“.