TROVATA NEL BOSCO SENZA INDOSSARE NIENTE INSIEME ALLA FIGLIA PICCOLA

 

Al giorno d’oggi apprendiamo sempre più spesso di donne che sono vittime di abusi. Episodi che segnano le donne nel profondo anche a distanza di anni dall’accadimento degli spiacevolissimi fatti in cui si sono venute a trovare, e che a volte provocano anche un senso di vergogna in chi le subisce.

Un fenomeno, quello degli abusi, che le forze dell’ordine contrastano con ogni mezzo a disposizione. Qualcosa di abominevole che non dovrebbe proprio esistere, ma invece ogni giorno apprendiamo di una donna che viene abusata ora da un famigliare, ora da un amico o da conoscenti.

Basti pensare a quanto sta accadendo in diverse città italiane, come Milano, dove spesso si apprendono notizie di abusi avvenuti anche in pieno giorno. E quanto accaduto a Priverno non è da meno. Qui una giovane mamma ha accettato un passaggio da un conoscente, questo in quanto aveva fretta di tornare a casa da sua figlia.

Ma all’improvviso colui che la stava accompagnando a casa, o meglio che avrebbe dovuto portarla a casa, si è rivelato invece essere il suo aguzzino, ora chiuso in una casa circondariale. Si tratta di un magrebino di 22 anni di professione muratore. Egli continua a negare le accuse.

E la donna in queste ore ha deciso di raccontare cosa è accaduto e come si sente oggi sui social. Un racconto da brividi, di quelli che tolgono le parole e il fiato. “Era un conoscente. Avevo fretta di tornare da mia figlia. Ho accettato il passaggio (e ho sbagliato). Ma solo per questo è stato giusto subire tutto ciò? I suoi urli, la sua violenza carnale, i suoi pugni in testa” – così comincia il racconto della giovane madre.

La donna ha raccontato di essersi nascosta per sei ore tra le spine e gli alberi, quasi svestita“e quando sentivo che il mio corpo non si muoveva più perché intorpidito dal freddo e dallo shock, pur di trovare un’uscita sicura dove poter chiedere aiuto, mi sono portata avanti al petto tutti gli alberi, i rami e le spine camminando al buio pesto. Sapete perché? Per tornare da mia figlia. La mia unica ragione di vita” – questo il racconto della donna. “Non ti farò vincere nemmeno un giorno di più regalandoti la mia tristezza o il mio dolore” – questa inoltre la frase che la donna ha scritto nei confronti dell’uomo che la abusata.