Tremonti ora avverte: “Rischiamo una crisi come quella del 2018”

Una crisi economica peggiore di quella avvenuta nel 2008. Un’Europa in frantumi, sotto il peso della guerra dei dazi tra Cina e Stati Uniti e tanto altro ancora.

Il futuro profetizzato da Giulio Tremonti non è certo idilliaco.

L’ex ministro dell’Economia, ospite di Maria Latella su Sky Tg24, si è detto timoroso per l’imminente avvenire: “L’Italia è a crescita zero da un bel po’ di tempo, e penso che andremo sotto zero o non certo meglio. Bisogna porsi il problema di cosa può succede di drammatico e mettere in conto uno scenario molto più grave di quello ordinario, con crescita zero o sotto zero”. Una catastrofe simile può materializzarsi da un momento all’altro proprio perché “non sono state corrette le cause” che hanno generato il disastro di una decina di anni fa.

Europa, Cina, Stati Uniti e Russia
La situazione in campo internazionale è poi squarciata dal braccio di ferro tra Stati Uniti e Cina. “Non si tratta solo di una competizione commerciale – ha puntualizzato Tremonti – ormai il livello è salito e siamo di fronte a una guerra fredda e ideologica”. Il ruolo dell’Europa in questa contesa è pressoché nullo. Sì, certo, l’Ue afferma di essere presente attorno al tavolo delle trattative, ma per Tremonti Bruxelles finirà per trovarsi su quel tavolo “come pietanza e non come commensale”.

Tremonti ha poi analizzato il rapporto della Russia con l’Occidente. Secondo l’ex ministro, questo era pacifico fino al 2011, poi “con la Siria e il Medio Oriente si è rotta l’atmosfera di pace”. L’obiettivo principale, nonostante possibili “influenze russe” su Europa e Stati Uniti, è quello di “evitare lo scontro” a tutti i costi.

Capitolo Italia. La sugar tax e la plastic tax non hanno affatto convinto Tremonti: “In uno scenario grave come questo non penso che la materia possa essere solo quella dello zucchero o della plastica. Così porto a casa la salute ma non i soldi”.