TRAGEDIA IN ITALIA, BIMBO DI DUE ANNI TROVATO MORTO NEL SUO LETTO

Ci sono notizie difficili da diramare in quanto hanno per protagonisti dei piccoli che avrebbero avuto diritto a vivere come tutti i loro coetanei, un’esistenza spensierata.

La gioia di una nascita e, dopo solo 2 anni dal primo vagito al mondo, la morte, arrivata come un fulmine a ciel sereno. Come si può sopravvivere ad una tragedia simile?

Come possono dei genitori dover fare i conti con il peggiore degli incubi che si è materializzato, lasciandoli inermi? Mi riferisco alla morte di un bimbo di soli 2 anni.

La notizia giunge dall’Italia e, in men che non si dica, ha fatto il giro delle principali testate, lasciando in tutti gli utenti che si sono imbattuti nel dramma, increduli, sgomenti, sconvolti.

Sono quelle notizie che destabilizzano, attorno alle quali tutta la Penisola, in una sorta di abbraccio collettivo, si riunisce attorno ai familiari dello scomparso. Ma vediamo meglio quel che è accaduto.

I fatti si sono svolti a Genova, esattamente a Casa Raphael, un centro di accoglienza gestito dalla Prefettura e dall’associazione Ce.Sto, situata in via Byron, nella zona di Albaro. Il piccolo era arrivato in Italia qualche mese fa, assieme alla madre, per fuggire dalle atrocità in corso in Ucraina.

E’ stata la stessa Ce. Sto, devastata dalla perdita del piccolo, a diffondere un toccante messaggio su Facebook, che invita a riflettere sul concetto di accoglienza, frutto di un lavoro complesso e intenso, dove professionalità, umanità, competenze ed empatia si incontrano sempre. L’associazione si è stretta attorno agli affetti del bimbo scomparso, alla comunità ucraina ma anche a colleghi e colleghe che sono comprensibilmente sconvolti.

E’ stata la mamma del bimbo a trovarlo morto nel letto della struttura di accoglienza e l’ipotesi più plausibile è che si sia trattato di un malore. Sul posto sono intervenuti tempestivamente i soccorritori del 118 e la polizia, per i rilievi del caso e per cercare di carpire il maggior numero di informazioni. Purtroppo per il piccolo non c’era più nulla da fare, quindi ne è stato constato il decesso. La procura di Genova,  ovviamente vuole vederci chiaro, non lasciando nulla al caso, ha aperto un fascicolo per accertare le cause della morte.

Una tragedia nella tragedia, attorno alla quale è doveroso riflettere. All’orrore del conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che dal 24 febbraio ad oggi, non ha mai trovato battute d’arresto, si aggiunge la disperazione degli sfollati, dei profughi, di chi non trova la forza di lasciare tutto, per salvarsi. Questo è ciò che ha fatto una madre per mettere in salvo il suo bambino.

Purtroppo in Italia ha trovato la morte. Un dramma improvviso che ha sconvolto tutti gli italiani dal cuore sensibile, in quanto quel figlio potrebbe essere il nostro e purtroppo è divenuto troppo presto un angelo .E’ doveroso chiarire cosa gli è accaduto e capire tutto ciò che le atrocità in corso stanno portando. Un clima di orrore, disperazione, sofferenza estrema. Per quanto altro dovremmo sopportare tutto questo? Quanto dovrà ancora durare quest’incubo ad occhi aperti che sta uccidendo tantissimi innocenti?