Tommaso Cerno: “La Flotilla ci querela? In tribunale spiegheremo chi sono davvero”

La tensione si intensifica nel mondo dell’informazione e delle missioni umanitarie legate alla crisi a Gaza. Il quotidiano romano Il Tempo ha annunciato di aver ricevuto una querela da parte del Global Movement to Gaza Italia, che ha deciso di affidare ai propri legali l’azione legale per presunta diffamazione e diffusione di notizie false e tendenziose contro il giornale.
Il direttore di Il Tempo, Tommaso Cerno, ha commentato la decisione con fermezza: “Flotilla querela Il Tempo. Non vediamo l’ora di essere in tribunale a spiegare chi sono e perché nessuno parla dei legami con Hamas”. Con queste parole, Cerno ha espresso la volontà di difendere il giornale e di fare chiarezza sulle accuse, sottolineando l’intenzione di continuare a indagare sui legami tra alcuni attori della missione e il regime terroristico di Hamas.
L’episodio della giornalista espulsa e il clima di diffidenza
Un altro episodio che ha acceso il dibattito riguarda l’espulsione della giornalista Francesca Del Vecchio, inviata de La Stampa. La cronista è stata allontanata dalla Global Sumud Flotilla perché ritenuta “pericolosa”. Del Vecchio ha raccontato la sua esperienza in un articolo pubblicato sul quotidiano torinese, denunciando un clima di diffidenza e censura all’interno della missione verso Gaza.
Il direttore di Il Tempo, Cerno, ha commentato duramente l’accaduto: “Nuovo fascismo rosso”. Secondo lui, le azioni dei promotori della missione rappresentano un atteggiamento autoritario e repressivo, che ricorda i metodi del primo Ventennio. “I propal esultano per la morte di Kirk, cacciano i giornalisti dalla Flotilla, incolpano Trump per la violenza che invece invocano loro preparando la piazza. È il nuovo fascismo rosso che connota il primo Ventennio del millennio”, ha affermato.
Il ruolo di Francesca Del Vecchio e le rivelazioni sulla missione
Cerno ha espresso solidarietà alla collega e a La Stampa, sottolineando l’importanza del lavoro di Del Vecchio: “Grazie a Del Vecchio abbiamo capito chi sono davvero i protagonisti di questa vicenda”. Il direttore ha anche evidenziato come il suo giornale continuerà a indagare sui legami tra alcuni attori della missione e Hamas, con l’obiettivo di fare luce su aspetti nascosti e di interesse pubblico.
Un dibattito aperto sulla libertà di stampa e sulla verità
Mentre si susseguono le accuse e le controaccuse, il caso solleva questioni importanti sulla libertà di stampa, la trasparenza delle missioni umanitarie e i rischi di censura. La querela annunciata da Global Movement to Gaza Italia e le tensioni sul campo rappresentano un capitolo significativo di un dibattito ancora aperto, che coinvolge politica, giornalismo e diritti umani.
Resta da vedere come si evolveranno le vicende legali e quali saranno le prossime mosse delle parti coinvolte, nel tentativo di fare luce su una delle crisi più complesse e controverse degli ultimi anni.