THE BORDERLINE, L’ANNUNCIO IMPROVVISO: L’INDAGATO MATTEO DI PIETRO È SPARITO
Ha scosso l’Italia intera, non solo Casal Palocco, il decesso del piccolo Manuel Proietti, il bimbo di 5anni coinvolto in un incidente stradale in cui, il 14 giugno, è rimasto coinvolto, mentre viaggiava, a bordo della Smart, guidata dalla mamma, assieme alla sorellina di tre anni, ricoverate in grave condizioni.
L’incubo si è materializzato quando un Suv Lamborghini, noleggiato, con a bordo dei giovani youtubers, viaggiando a 110 chilometri orari, si è schiantato contro l’utilitaria della madre di Manuel che è spirato, poche ore dopo, in ospedale. Quel che è emerso, sin dalle primissime battute, è che dietro l’ennesima tragedia c’era una sfida sui social, una delle tante che, sempre più spesso, producono effetti devastanti.
L’obiettivo dei giovani youtubers a bordo del Suv era quello di resistere 50 ore in auto, filmando e postando i video, alternandosi alla guida della vettura di grossa cilindrata. Del caso abbiamo parlato svariate volte, dal momento che sta destando un fortissimo clamore mediatico, oltre ad un’ondata di rabbia e indignazione dinnanzi all’accaduto.
Un padre disperato, Marco Proietti, solo ieri ha scritto un toccante messaggio, affidato al suo profilo Instagram: “Ti ameremo per sempre!”, per poi aggiungere: “Volevo esprimere con quel che resta del cuore mio di Elena e della piccola Aurora un ringraziamento a voi che avete pregato donato e anche solo pensato al nostro Manuel strappato da ‘sto mondo infame”.
Mentre le indagini proseguono a ritmo serrato per ricostruire l’accaduto nei minimi dettagli, è arrivata una notizia sconvolgente: l’indagato Matteo Di Pietro è sparito. Ma cosa sta succedendo?
La Procura deve far luce, con dovizia di particolari, sul decesso di Manuel Proietti, per dare verità e giustizia alla sua famiglia, distrutta dalla prematura quanto improvvisa dipartita del piccolo di soli 5 anni, di ritorno dall’asilo quando è stato travolto dalla Lamborghini Urus con a bordo degli youtubers. I veicoli e i cellulari dei cinque ragazzi a bordo della mega vettura sono stati sequestrati.
Allo stato attuale vi è un solo indagato per omicidio stradale, il 20enne Matteo Di Pietro, alla guida della Lamborghini al momento dello schianto. Va precisato che, contrariamente a quanto riportato in diverse testate, la fidanzata di Di Pietro, Giulia Giannandrea, studentessa universitaria, pur essendo a conoscenza della sfida che i The Bordeline avrebbero fatto, era a casa, a preparare uno degli esami della sessione estiva, quindi non è mai salita a bordo del Suv.
La ragazza sta vivendo un vero e proprio incubo, in quanto le sono arrivati messaggi inequivocabili, dopo l’accaduto, per cui ha deciso di formalizzare la denuncia al commissariato di polizia di Ostia. Sul Il Mattino, che si sta occupando del caso, è riportata la frase di uno degli amici più stretti degli youtubers: .«Hanno paura di uscire anche di casa. Temono di essere aggrediti» . Va precisato che il gruppo era molto famoso su Youtube, collezionando like, followers e commenti, prima che la loro ultima sfida togliesse la vita a Manuel Proietti.
In tutta questa vicenda, però, è arrivata una notizia clamorosa: i carabinieri di zona, ieri, in mattinata, hanno suonato nella villetta abitata dalla famiglia Di Pietro, in modo da poter effettuare la perquisizione. Dello youtuber, unico indagato allo stato attuale, nessuna notizia, neanche l’ombra, sembra essere sparito. Un vicino di casa dei Di Pietro ha dichiarato: «Già da giovedì non si vede nessuno, né entrare né uscire» , aggiungendo: «Qui di vista ci conosciamo tutti e gli orari sono più o meno gli stessi ma da ore non si vede nessuno».
Un altro vicino. ha confermato: «Sono partiti, non c’è nessuno da almeno due giorni. Le finestre sono sempre serrate» ed ancora: «Una famiglia molto tranquilla, come tante – dice – prima di questa tragedia. Nessuno li ha più visti, sono spariti». Una notizia, quella dell’improvvisa scomparsa del giovane conducente del Suv che sta circolando molto rapidamente, mentre gli inquirenti stanno vagliando le immagini delle videocamere di sorveglianze, dei pc e degli smartphone degli youtubers in modo da ricostruire dettagliatamente l’accaduto.