Terremoto sul Vesuvio, l’Ingv spiega: “Caso raro e…”. Ecco tutti i dettagli

 

L’ISTITUTO NAZIONALE DI GEOFISICA E VULCANOLOGIA HA PUBBLICATO UN COMUNICATO SUL FORTE TERREMOTO DELLE SCORSE ORE NELL’AREA DEL VESUVIO

Ieri, lunedì 11 marzo 2024, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha rilevato un terremoto di magnitudo 3.0 nell’area del Vesuvio con ipocentro profondo 3 chilometri. Il sisma non ha provocato gravi conseguenze, tuttavia i residenti hanno avvertito la scossa allarmandosi non poco. Ma quanto è preoccupante l’evento sismico del Vesuvio e c’è una relazione con il noto bradisismo dei Campi Flegrei? A spiegarlo è lo stesso INGV con una nota ufficiale.

LA NOTA INGV SULLA FORTE SCOSSA NEL VESUVIO
“Il Vesuvio è un vulcano attivo – recita il comunicato – e, come tutti i vulcani attivi, ha la sua sismicità caratteristica, connessa con la normale evoluzione del vulcano in un periodo di quiescenza come quello attuale. La sismicità del Vesuvio è totalmente indipendente da quella in atto ai Campi Flegrei, che è legata ad una dinamica differente. Al Vesuvio attualmente si registrano centinaia di eventi sismici, generalmente di magnitudo molto bassa e non avvertiti dalla popolazione, a cui periodicamente si intercalano eventi di energia maggiore, come quello che si è verificato nel mese di marzo dello scorso anno, che ha raggiunto la magnitudo di 2.8“.

COSA SUCCEDERÀ
L’INGV ha aggiunto che “eventi sismici come quello verificatosi nella serata dell’11 marzo 2024, sono molto più rari e rappresentano in genere casi isolati che, a differenza di quelli più comuni, possono verificarsi al di fuori dell’asse craterico e a profondità maggiori, probabilmente correlati alla parziale e locale riattivazione di faglie che interessano il basamento dell’edificio vulcanico“.