STRAGE DI ERBA, LA BRUTTA NOTIZIA SU AZOUZ MARZOUK È APPENA ARRIVATA

 

La strage di Erba ha lasciato un segno indelebile nella memoria collettiva italiana, rimanendo uno dei crimini più efferati e inspiegabili nella storia recente del paese. È avvenuta il 28 dicembre 2006 a Erba, in provincia di Como, dove un intero nucleo familiare è stato eliminato nella loro abitazione.

L’indagine sulla strage di Erba ha portato a una vasta opera di ricerca e interrogatori da parte delle autorità italiane. Dopo un’approfondita inchiesta, è emerso che la strage era stata compiuta dal cognato di Olindo Romano, Guillermo Marín, insieme ad altre due persone. Marín era motivato da un contenzioso economico con Romano e, dopo aver compiuto il delitto, ha cercato di occultare le prove per evitare di essere scoperto.

La motivazione dietro questo atto disumano è rimasta oscura per molto tempo, alimentando speculazioni e ipotesi da parte dell’opinione pubblica e degli investigatori. Le circostanze della strage hanno sconvolto il paese e suscitato un’enorme ondata di indignazione e sgomento. I colpevoli hanno lasciato la scena del crimine in una scena raccapricciante, con segni di violenza estrema e mutilazioni dei corpi delle vittime.

 

In questi ultimi mesi, l’attenzione mediatica si è focalizzata nuovamente su questo tremendo caso di cronaca, per via della clamorosa istanza di revisione presentata dai coniugi Romano. Il prossimo 16 marzo sarà discussa nel Palazzo di Giustizia di Brescia la fondatezza della domanda presentata dai due coniugi, e se vi siano effettivamente nuove prove tali da poter riaprire il processo.

Ma non è tutto, perchè in queste ore è spuntato un clamoroso aggiornamento su un altro protagonista di questa vicenda: Azouz Marzouk, marito di Raffaella Castagna e papà di Youssef. Ci sono brutte notizie per il 43enne di origini marocchine. Scopriamo di cosa si tratta nella pagina successiva.

Il ricorso in appello è stato giudicato inammissibile dai giudici di Milano, e Azouz Marzouk è stato perciò condannato in via definitiva per diffamazione a 2 anni e mezzo di reclusione nella causa intentata dai fratelli della moglie Pietro e Beppe Castagna. Dovrà sborsare anche 70mila euro di risarcimento.

In una intervista nel 2019 su una testata online, Azouz aveva dichiarato che, secondo lui, la strage fosse imputabile a ragioni di natura economica, puntando di fatto il dito contro i fratelli di Raffaella. In quell’occasione Marzouk aveva dichiarato: “Indagate sulla famiglia. Mio figlio Youssef conosceva il colpevole. Gli ha tolto la vita qualcuno vicino a mia moglie. Basta leggersi le carte per capire che fosse qualcuno che voleva l’eredità di mia moglie”. 

Accuse di estrema gravità e ritenute inaccettabili da Pietro e Beppe Castagna, che hanno immediatamente intentato una causa per diffamazione. Il giudice di primo grado aveva motivato la sentenza sostenendo che, oltre a rappresentare un aggravante il fatto che quelle accuse provenissero dal cognato, quelle dichiarazioni si inserivano “nel fluire di una corrente innocentista e revisionista del processo, risolvendosi in una vera e propria campagna di disinformazione”.

 

 

La sentenza arriva a pochi giorni da un’altra decisione importantissima che dovrà prendere la magistratura, quella circa la richiesta di revisione presentata dagli avvocati di Rosa Bazzi e Olindo Romano.

Per tale procedimento Azouz si è presentato come parte civile, in quanto sostiene l’innocenza della coppia. Il 16 aprile parleranno i difensori dei coniugi Romano, staremo a vedere se i giudici riterranno fondate le presunte nuove prove.