Stop auto benzina e diesel : la decisione del Parlamento europeo. A partire da quando non saranno più vendute

Stop auto benzina e diesel entro il 2035: il Parlamento europeo ha approvato la proposta presentata dalla Commissione europea per ridurre le emissioni di CO2.

Stop auto benzina e diesel entro il 2035: la decisione del Parlamento europeo
Nella giornata di mercoledì 8 giugno, il Parlamento europeo ha approvato la proposta presentata dalla Commissione europea con la quale si rende obbligatoria l’immissione sul mercato dell’UE di auto a zero emissioni entro il 2035.

Entro la data indicata, quindi, verrà introdotto il divieto alla vendita di motori a combustione interna.

Il testo legislativo è passato con 339 voti favorevoli, 249 voti contrari e 24 astensioni. L’obiettivo della misura, invece, consiste nel raggiungere una mobilità stradale a zero emissioni entro il 2035.

In merito alla proposta approvata, si è espresso il relatore Jan Huitema (Renew) che ha dichiarato: “Una revisione ambiziosa degli standard di CO2 è un elemento cruciale per raggiungere i nostri obiettivi climatici.

Con questi standard, creiamo chiarezza per l’industria automobilistica e stimoliamo l’innovazione e gli investimenti per le case automobilistiche. Inoltre, l’acquisto e la guida di auto a emissioni zero diventeranno più economici per i consumatori. Sono entusiasta che il Parlamento europeo abbia appoggiato una revisione ambiziosa degli obiettivi per il 2030 e abbia sostenuto un obiettivo del 100% per il 2035, fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050”.

L’iniziativa, inoltre, si inserisce nell’ambito del pacchetto “Fit for 55” illustrata il 14 luglio 2021 dalla Commissione europea. Il pacchetto contiene una proposta legislativa volta a effettuare una revisione dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle vetture nuove e dei veicoli commerciali. La proposta intende anche contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici europei fissati per il 2030 e il 2050, stimolando le tecnologie a zero emissioni.

Obiettivi fissati e proteste dell’Anfia
Nello specifico, la proposta della Commissione europea accolta dall’Europarlamento prevede di ridurre le emissioni medie delle auto di nuova fattura del 55% entro il 2030 e del 100% rispetto al 2050.

L’obiettivo è non solo ambizioso per quanto riguarda la transizione ecologica ma è particolarmente audace da un punto di vista economico e sociale. La misura approvata dall’UE, infatti, avrà severe ripercussioni sul settore delle auto con l’industria automobilistica che dovrà accelerare nei tempi della transizione.

A questo proposito, è intervenuta l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica (ANFIA) che già a dicembre 2021 aveva commentato la proposta della Commissione europea nel momento in cui era stata resa nota. In quella circostanza, l’ANFIA aveva citato la Clepa ossia l’Associazione europea delle componentistiche che ha redatto uno studio che quantificava i danni economici e occupazionali innescati dal divieto sui motori a combustione interna fissato al 2035.

Nel caso dell’Italia, ad esempio, la Clepa ha evidenziato che si rischia una perdita di circa 73.000 posti di lavoro entro il 2040, dei quali 67.000 nel periodo 2025-2030.