«Spero che il coronavirus duri, c’è meno traffico»: l’uscita della Murgia scatena il web

 

Coronavirus, davvero si sta rivelando un virus non soltanto influenzale che attacca alle vie respiratorie. Almeno per polemisti e commentatori dei soliti salotti frequentati da una certa intellighenzia radical chic, sembra sia un vettore di polemiche e recriminazioni non sempre opportune. Volano di uno”sciocchezzaio” spesso improprio, laddove non direttamente offensivo. Ultima testimone in ordine di tempo di come, trattando l’argomento, si arrivi a cadere nello scivolone mediatico, la scrittrice Michela Murgia che, ospite nel talk di Daria Bignardi sul Nove, dà il meglio di sé con una frase che non è certo passata inosservata. Specie in un momento difficile come quello che il Paese sta attraversando, non poteva essere diversamente. E i social se ne sono accorti. Eccome se se ne sono accorti… Noi ne riproponiamo l’intervento nel link postato nell’incipit dal sito del canale Nove.

La battuta infelice di Michela Murgia dalla Bignardi
Dunque, ci risiamo. Ci si ritrova a commentare l’ennesima uscita inopportuna di Michela Murgia. L’ultima battuta infelice regalata a furor di popolo, e a favore di telecamera, dal salotto di Daria Bignardi. Mercoledì sera la scrittrice era ospite a L’assedio sul Nove è subito si è presentata in tutto il suo amore di battuta, esordendo alla domanda della intervistatrice su come fosse andato il viaggio per Milano, con un agghiacciante «se il risultato è la vivibilità delle strade, io ci metterei la firma”. E con un’ esortazione che francamente avrebbe potuto risparmiarsi: «Può durare un altro po’ questo virus? C’è meno traffico»… Buon per la Murgia che è arrivata a Milano in un aereo semi-vuoto, senza dover affrontare file in aeroporto e code in taxi lungo il tragitto che l’ha portata nello studio tv. Un po’ meno per la sua immagine pubblica che, in quest’ultima occasione, l’ha ritratta come una persona scarsamente sensibile a una situazione epidemica a cui scienziati, medici e autorità politiche stanno lavorando con fatica a assumendosi responsabilità e rischi non da poco. Per non parlare delle persone contagiate…

I social insorgono, sul coronavirus non si scherza…
Del resto, proprio a ridosso della battuta infelice, la scrittrice ha anche asserito, anche lì assai poco opportunamente, che il coronavirus rappresenta «la legge del contrappasso. Un po’ ce lo meritiamo». E questo prima di una iperbolica metafora sulla «logica della sterilità». Seguendo la quale la Murgia, inerpicandosi su sentieri impervi, ha spiegato come il termine sterile voglia dire due cose: «Un ambiente dove non ci sono batteri, microbi. Quindi un luogo protetto dal contagio. Ma anche una persona che non può generare e riprodursi». Quindi ha aggiunto che «è come se la possibilità di riprodursi e rigenerarsi dovesse ammettere un po’ di rischio di contagio». Aprendo una finestra su un mondo che gli spazi televisivi fortunatamente non hanno permesso di esplorare… Apriti cielo comunque: sui social sono moltissimi gli utenti insorti. Urtati nella propria suscettibilità. «Sul coronavirus non si scherza», tuona qualcuno. Così come molti altri offesi da questo modo di trattare un argomento delicato e difficile come quello dell’epidemia che il Paese sta vivendo. Con tutte le drammatiche ripercussioni del caso. Su tutti, allora, citiamo un post che recita: «Ma come si fa a non vedere quanto la Murgia sia sgradevole? Politicamente sdrucciolevole e come scrittrice, francamente, non lascerà traccia». Va detto, però, che come opinionista tv c’è già riuscita…

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