Sparò al ladro e lo uccise, archiviazione per il gommista Fredy Pacini

 

Il gip di Arezzo ha disposto l’archiviazione per Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino (Arezzo) che il 28 novembre 2018 sparò a Vitalie Tonjoc Mircea, il moldavo che insieme ad alcuni complici era entrato nel magazzino-officina per mettere a segno un colpo. Alla base della decisione del gip c’è la nuova legge sulla legittima difesa. È stato applicato, infatti, il comma 55 della riforma, in relazione all’eccesso colposo di legittima difesa, per la quale la punibilità viene esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito nelle condizioni di cui all’articolo 61 primo comma n. 5, ovvero in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Molto soddisfatto Pacini: “Ora lo posso dire sono felice di come sia finita. Ringrazio la giustizia italiana in cui ho sempre creduto. È stato riconosciuto che non potevo fare diversamente in quel frangente di profondo turbamento”.

Dopo numerosi furti subiti Pacini, disperato, aveva iniziato a dormire nella sua officina. Quella notte, svegliato dai rumori, si alzò dal letto nella camera ricavata sul soppalco. Esplose cinque colpi di pistola (regolarmente detenuta) verso l’ingresso, dove i malviventi avevano appena rotto la vetrata utilizzando un piccone.

Il gip Fabio Lombardo scrive che “non è verosimile che il ladro fu colpito senza rendersi conto che il proprietario si era accorto della sua presenza e probabilmente aveva anche gridato di andarsene”. Sempre secondo il giudice a colpire il 29enne moldavo fu un proiettile di rimbalzo e non uno diretto, come ha stabilito la perizia. Pur qualificando l’azione come eccesso colposo, Pacini non è punibile per “l’oggettivo turbamento” dovuto al fatto di essere solo, di notte, senza via di uscita, dinanzi a persone armate e senza che potessero intervenire le forze dell’ordine in tempo utile.

“Il giudice ha riconosciuto che Pacini non si è fatto giustizia da solo, ma che si è difeso legittimamente”, ha detto all’Adnkronos l’avvocato di Pacini, Alessandra Cheli. “È stata riconosciuta la scriminante del grave turbamento come prevede la riforma della legge sulla legittima difesa”.

Esulta il leader della Lega Matteo Salvini, uno dei fautori della riforma della riforma: “Una bella notizia ogni tanto. Grazie alla nuova legge sulla legittima difesa voluta dalla Lega (che esclude la punibilità per chi abbia salvaguardato la propria incolumità in uno “stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo”) è stato archiviato il caso di Fredy Pacini, il gommista di Monte San Savino (Arezzo) che si difese nella sua azienda – bersagliata dai furti – sparando e purtroppo uccidendo un ladro. Dopo quasi tre anni finisce l’incubo giudiziario, sono davvero felice per Fredy e i suoi cari, spero di poter tornare presto a trovarli e abbracciarli: giustizia è fatta”.