“SONO MORTO E POI SONO TORNATO”. RACCONTA LA SUA ESPERIENZA DI PRE-MORTE: “HO VISTO..”

Tra i misteri più grandi sui quali l’uomo si interroga spicca da sempre quello dalla vita oltre la morte. Le visioni più accreditate su questo tema così affascinante sono quelle della scienza e della fede, due posizioni sostanzialmente agli antipodi.

Per i cristiani non ci sono dubbi: terminata l’esperienza terrena le nostre anime approderanno in un’altra dimensione, una sorta di Eden dove non esisterà più il dolore. La scienza, come si sa, non procede invece per dogmi, ma è alla costante ricerca di risposte sulla scorta dell’applicazione del metodo scientifico galileiano: un’impresa ardua considerando come sia difficile trarre informazioni da un fenomeno così oscuro come la morte.

Certamente possono essere fatte delle ipotesi in via del tutto filosofica, ma senza approdare a certezze consolidate. Eppure potremmo già fare riferimento ad un fenomeno che costituisce senza ombra di dubbio un indizio da non poter trascurare: parliamo delle esperienze pre-morte.

Milioni di persone in tutto il mondo sostengono di essere tornate in vita dopo aver trascorso un certo lasso di tempo privi delle funzioni vitali, a causa per esempio ad una condizione di arresto cardiocircolatorio ed encefalogramma piatto. In quegli istanti interminabili si sono accorti di una realtà inspiegabile, di come la propria vera essenza sia costituita soprattutto da un’essenza immateriale, l’anima, e non solo dal corpo.

Le esperienza di pre-morte (NDE) sono un fenomeno ben noto in tutto il mondo, ma che ancora oggi rimane un mistero. In questi giorni ha fatto il giro del mondo la testimonianza molto interessante di un cittadino britannico reduce da un’esperienza di questo tipo: ecco il suo incredibile racconto.

Definita come “esperienza percettiva cosciente“, la NDE tende a manifestarsi solitamente sotto forma di un’ampia varietà di sensazioni spirituali e fisiche quali soprattutto le esperienze extracorporee. I soggetti protagonisti di questo fenomeno riferiscono di aver osservato dall’alto il proprio corpo e le persone che si muovono intorno a lui.

La storia di Kevin Hill, 52enne originario del Derbyshire, ricalca ancora una volta questo tipo di esperienza. Come ha riferito al quotidiano britannico The Mirror, nel gennaio del 2022 l’uomo fu ricoverato d’urgenza in ospedale a causa di un’anomalia alle valvole cardiache, per la quale si rece poi necessario un’intervento d’urgenza.

In seguito Kevin contrae una rara malattia, la calciafilassi, che comporta appunto una calcificazione sistemica delle arterie e provoca ischemia e la necrosi in aree localizzate del tessuto adiposo e della cute.

Ad un certo punto il 52enne inizia a sanguinare copiosamente e perde una quantità enorme di sangue, ben 3 litri. Finisce in arresto cardiaco e per Kevin non sembrano esserci più speranze di sopravvivenza.

E’ proprio in quei terribili istanti che vive un’esperienza assolutamente incredibile: “Sapevo di essere morto. Ero separato dal mio corpo. Era come se fossi nel regno degli spiriti. Ero consapevole di quello che stava succedendo ma provavo così tanta pace. Sapevo che stavo sanguinando. Sapevo che era grave. Guardavo il personale dell’ospedale che continuava a entrare e uscire per fermare l’emorragia”

Incredibilmente Kevin si risveglierà poi vivo nel letto dell’ospedale: “Sapevo che non era il mio momento di morire. La situazione mi ha fatto ricordare delle mie priorità”. La sua storia ha fatto il giro del mondo, tanto da essere soprannominato ‘L’uomo dei miracoli‘.